Talpaca 2020, Stuvenagh

Il Talpaca “seminatore di terroir”, vive nelle Colline dell’Oltrepò Pavese a circa 400 m/slm, nei pressi del castello di Stuvenagh. Ama i terreni sabbiosi e limosi con poca presenza d’argilla in cui scorazza dalla primavera all’inizio dell’autunno.

Si dice che abbia nobili parenti in Germania, dalle parti di Friburgo, tal Riesling risulta essere il padre. Prima d’essere chiamato Talpaca dai fratelli Antonio e Giacomo Baruffaldi di Borgo Priolo era conosciuto come Bronner. Altri esemplari si possono trovare in alcune regioni del nord Italia ma in Oltrepò è l’unico.

L’ho visto passare velocemente dietro il vetro trasparente del mio calice, aveva il manto giallo dorato e fitto. Nell’aria ha lasciato profumi intensi di miele, fieno… e una pietra focaia che mi ha fatto pensare che qualcuno avesse fatto scattare la molla di uno Zippo nelle vicinanze.

Arrivato in cima alla collina, prima di scendere sull’altro versante, si è guardato indietro, lasciando intravedere i suoi occhietti luminosi e quello che sembrava un sorriso.

A quel punto ero incredulo e mi sono fatto un gran sorso di quel vino che avevo davanti. Un vino bianco energico e fresco. Dal retrogusto fruttato, con una piacevole salinità e speziatura che fa vibrare la lingua. Mentre guardavo lontano mi si formavano agli occhi immagini di frutti esotici e di mela golden.

Bello il Talpaca, simpatico e amichevole. Mi è rimasto a lungo il suo ricordo aromatico. La notte l’ho sognato, seminava terroir in tutta Italia, lo rincorrevo calpestando la terra soffice ma era sempre più lontano. L’aria era pulita, splendeva il sole e le api ronzavano felici da un fiore all’altro. Ad un certo punto sono stato attratto dal vociare di bambini, avvicinatomi l’ho visto sbucare sopra le loro teste, era un Talpaca adulto che disegnava cerchi nell’aria con il suo lungo collo, tutti ridevano e guardavano curiosi. Mi sono sentito bene e felice.

Alcune cose sono inventante ed altre vere, come il fatto che arriva da coltivazione biologica, vendemmia manuale e vinificazione con pressatura soffice. La fermentazione e la maturazione avvengono in vasca, dopo l’inverno passato sulle fecce, in primavera i travasi senza chiarifica e l’imbottigliato senza filtrazioni. Il volume alcolico è del 12,5%.

Dedicato a chi è in grado di immaginare un terroir abitato da nuove creature.

Castello di Stefanago, Località Stefanago, Borgo Priolo (PV) – Sito web