Piwi e Qualità

L’evento PiwiFest appena svoltosi a Bassano del Grappa, nella bella cornice del Sant’Eusebio Restaurant, ha messo in luce attraverso le aziende presenti quei valori che meglio rappresentano i Piwi: Qualità e Sostenibilità.

Michele Griggio e Nicola Biasi

In particolare, la Masterclass di domenica, presentata dall’enologo Nicola Biasi e condotta per la parte di degustazione dal sommelier Michele Griggio, ha reso evidente a chiunque come questi vini abbiano raggiunto un livello altissimo di qualità e piacevolezza. Non erano vini Piwi* qualunque, ma quelli della rete d’impresa Resistenti Nicola Biasi.
Una rete composta da 6 aziende distribuite nel nord-est ed accomunate dagli stessi valori di sostenibilità e dalla guida enologica di Nicola Biasi.

I vini della Masterclass

In degustazione 7 vini:

1. Da Mel (BL) lo spumante Metodo Classico Cornera di Poggio Pagnan. Tanta freschezza in ingresso con sentori floreali e agrumati accompagnati da ricordi di lieviti. Si allunga mostrando struttura e armonia. Le uve sono di Bronner coltivate su terreno franco-limoso. Uno spumante ‘ricco’ per celebrare momenti importanti. Prima volta che l’assaggio, mi ha conquistato.

2. Dalla zona di Latisana (UD) il bianco M’ama di Albafiorita. Un’esplosione di profumi con tanta tanta bevibilità. I fiori bianchi dominano, ricordi di acacia, glicine… in un sottofondo d’erbe primaverili e frutta a polpa bianca. Le uve sono di Soreli e Sauvignon Kretos. È un bianco da aperitivo che richiede ampie scorte.

3. Da Farra di Soligo (TV) il Forte di Colle Regina, vino bianco da uve Solaris coltivate a 270m slm e vinificate in cemento con malolattica svolta. L’olfatto è complesso, fruttato esotico e minerale. Il terreno è composto da conglomerati rocciosi con argille, silicati di ferro e alluminio. Anche al palato arrivano freschezza e mineralità. Un vino verticale, strutturato e lungo nella persistenza. Anche questo è un ‘primo assaggio’ assolutamente apprezzato.

4. Da Romano d’Ezzelino (VI), il 3.6.9 di Ca’ da Roman, vino icona di questa cantina, da uve di Sauvigner Gris coltivate su terreno franco-argilloso ricco di minerali. È la terza annata che assaggio ed è un piacere sentire come ogni volta sia più ricco ed elegante. Dall’agrumato citrino, alle spezie esotiche fino alla mandorla nel finale. Love.

Maria Pia Viaro Vallotto e Massimo Vallotto di Ca’ da Roman e Marianna Zago di Colle Regina

5. Una news assoluta, il Renitens. Blend di otto vini prodotti nelle 6 aziende della rete Resistenti (compreso un 10% di Vin de la Neu della cantina di Nicola Biasi). Solo 1200 bottiglie che temo andranno a ruba. Se qualcuno pensa sia una mera operazione commerciale si sbaglia di grosso, è un vino nel quale c’è tanta complessità e soprattutto lo stile di Nicola che non rinuncia a pulizia ed eleganza. Un’architettura aromatica complessa e gustosa.

2022

6. Altro vino in degustazione da Ca’ da Roman, il rosso Masnada Ezzelina da uve di Regent e Cabernet Eidos affinate in barrique. Nuova annata 2021 e nuova sorpresa al palato. Vino giovane ma già evoluto e pronto, con un tannino vellutato e un bel frutto rosso polposo che si allunga su note speziate di liquirizia.

7. Ultimo vino, da Cenate Sopra (BG), il passito Theia di Nove Lune, azienda che non fa parte della rete Resistenti ma che realizza semplicemente il miglior passito Piwi al mondo. Riempite una valigia per partire, sedetevi con un calice di Theia e iniziate il viaggio.

I 7 vini assaggiati hanno personalità territoriali distinte che si percepiscono e un denominatore comune che è l’elevata qualità. Dovessi dare dei punteggi sarebbero tutti sopra i 90. Nessun dubbio, questi vini sono dei grandi ambasciatori della categoria ‘ottimi vini’ prima ancora d’essere vini “iperbiologici” con il più alto valore di sostenibilità ambientale.

Spero che questa prima PiwiFest diventi un appuntamento fisso nel quale ritrovarsi all’insegna del vino di qualità. Sant’Eusebeo di Roberto Astuni è anche sede della prima Piwiteca d’Italia.

Un ringraziamento speciale a Nicola, Massimo e Maria Pia, Michele, Roberto, Cinzia e Marco Stefanini per la splendida accoglienza.

*Piwi, per chi ancora non lo sapesse, è l’acronimo tedesco di PilzWiderstandsfähige che significa letteralmente ‘resistente al fungo’, in riferimento alle varietà di vite resistenti alle principali malattie fungine.