Next Generation Piwi

Il futuro dei PIWI ha le radici ben piantate in campo. C’è ancora da aspettare ma molte delle nostre varietà tipiche si avvicinano ad essere disponibili per i viticoltori, nella loro forma migliorata e resistente a malattie fungine e stress abiotici.
Un beneficio non da poco perchè con selezioni come ad esempio quelle relative a Glera, Sangiovese e Nebbiolo, si potrebbe contribuire in modo significativo alla riduzione dell’uso di fitofarmaci e a dare realmente un’impronta di sostenibilità alla viticoltura in ampie zone.
 
L’impegno di enti, breeder e vivaisti si sviluppa in varie zone d’Italia e coinvolge tutte le varietà d’interesse nazionale.

Fondazione Edmund Mach

Partendo dal Trentino, alla FEM, Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (TN), sono in fase di selezione in campo gli incroci resistenti di alcune varietà tipiche italiane famose nel mondo:

Sono in fase di registrazione gli incroci di:

Schiava (GIA F12 P194: Schiava x F12 P161)

Lagrein (GIA F11 P136: Lagrein x F12 P161)

Chardonnay (GIR F1 P54: Chardonnay x F12 P161)

Chardonnay (GIA F12 P140: Chardonnay x F12 P161)

In cooperazione con altri enti nell’ambito di un progetto europeo si stanno seguendo i figli di: Corvina, Sangiovese, Lambrusco (bulk wine) e Verdicchio incrociati con diversi donatori di resistenza

In cooperazione con il CREA si sta valutando semenzali ottenuti da incroci con portatori di resistenza con Sangiovese in Toscana e con alcune varietà da tavola in Puglia.

Nuovi incroci che non hanno ancora intrapreso il processo di registrazione sono numerosi, vengono valutati agronomicamente ed enologicamente.

Le varietà prototipo oggetto di valutazione sono incroci con le seguenti varietà di Vitis vinifera: Chardonnay, Sauvignon blanc, Traminer, Glera, Nosiola, Fiano, Schiava, Lagrein, Marzemino, Iasma ECO 1, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Franc.

Vivai Cooperativi Rauscedo

VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo, è la realtà che ha fatto da battistrada, assieme all’Università di Udine, per i programmi di miglioramento genetico della vite in Italia con le prime varietà resistenti registrate ormai 10 anni fa. Oggi sono 14 quelle commercializzate e numerose si apprestano ad essere rilasciate grazie ad un programma di ricerca avviato in autonomia nel 2015 con circa 400 combinazioni di incrocio realizzate su 90 varietà di uva da vino (e da tavola), 300 microvinificazioni all’anno e 130mila semenzali valutati in dieci anni. 

Dietro l’angolo, nonostante l’allungamento dei tempi di registrazione causati dalle nuove norme Dus (requisiti di distinguibilità, uniformità e stabilità delle varietà di vite, vedi decreto ministeriale 12876 del 20 gennaio 2025 Masaf – Decreto ministeriale 20 gennaio 2025, n.12876: concernente il coordinamento e svolgimento delle prove ufficiali di campo finalizzate all’accertamento dei requisiti di distinguibilità, uniformità e stabilità (DUS) ai fini dell’iscrizione di varietà di vite al Registro nazionale) sono in arrivo varietà autoctone migliorate, con 2-3 genotipi per varietà, caratterizzate da:

  • elevata resistenza (poligenica) a peronospora e oidio;
  • tangibile riduzione dei trattamenti fitosanitari;
  • profili aromatici e polifenolici comparabili/tipici o superiori a quelli delle varietà convenzionali;
  • buone caratteristiche agronomiche;
  • tolleranza a malattie secondarie come black rot o escoriosi.

Già depositate presso il Cpvo e in arrivo da inizio 2027 ed entro il 2029 le varietà “figlie” di:

Traminer (Traminer-R-UniUd-1), l’ultima realizzata assieme all’Università di Udine, con doppia resistenza a peronospora e tripla a oidio, presenta una buona intensità degli aromi tropicali, speziati, agrumati e floreali in particolare di rosa:

Glera (5 varietà  da Glera-R-VCR-1 a Glera-R-VCR-5) caratterizzate da tripla o doppia resistenza a peronospora e tripla o doppia a oidio, produttività media o elevata, maturazione media o tardiva e ottima predisposizione alla rifermentazione metodo charmat;

Chardonnay (Chardonnay-R-VCR-1) con ottima resistenza alla peronospora e media all’oidio, produttività elevata, maturazione tardiva e profilo sensoriale simile al parentale;

Saperavi (Saperavi-R-VCR-1) con ottima resistenza alla peronospora e media all’oidio, produttività elevata e maturazione mediamente tardiva, quadro aromatico floreale con intense note di frutti rossi e spezie;

Cannonau (Cannonau-R-VCR-1) con ottima resistenza alla peronospora e media all’oidio, produttività elevata, maturazione tardiva, ottimo quadro polifenolico

Airen (varietà spagnola a bacca bianca siglata Airen-R-VCR-1) con ottima resistenza alla peronospora e media all’oidio, produttività elevata, maturazione tardiva, buona intensità degli aromi tropicali e floreali;

Godello (varietà spagnola a bacca bianca Godello-R-VCR-1) con ottima resistenza alla peronospora e media all’oidio, produttività elevata, maturazione media profilo aromatico tropicale e floreale adatto per basi spumanti e vini freschi da consumarsi giovani

Nebbiolo (Nebbiolo-R-VCR-1) con tripla resistenza alla peronospora e buona all’oidio, produttività elevata, maturazione media, quadro aromatico simile al parentale che si apre con delicati sentori floreali, per proseguire con intense note di frutti rossi e spezie, elevato contenuto di antociani

CREA

Dal CREA arrivano informazioni su un programma di miglioramento esteso a molte varietà italiane di cui un paio in fase di registrazione.

Glaurum incrocio di Glera x Solaris con due marcatori di resistenza per Peronospora (Rpv3-3 e Rpv 10) e due per Oidio (Ren3-3 Ren9).

In fase di selezione in Puglia, Lazio e Toscana vi sono gli incroci di:

Sangiovese

Primitivo

Cesanese

Attraverso l’utilizzo delle TEA (tecniche di evoluzione assistita), per il silenziamento dei geni di suscettibilità alle malattie fungine e l’ottenimento di nuovi cloni resistenti, il CREA sta lavorando sulle varietà:

Pinot nero

Sangiovese

Glera

Primitivo

Università di Verona

L’Università di Verona, Dipartimento di Biotecnologie ha in essere un programma di selezione assistita e valutazione agronomica di viti resistenti a Plasmopara viticola ottenute dall’incrocio di Corvina con un vitigno resistente.

Corvina (incrociata con Solaris)

È in fase di sperimentazione in campo (sebbene l’impianto abbia subito danneggiamenti vandalici) uno Chardonnay ottenuto con le TEA vedi link.

Vivai Viticoli Trentini

I Vivai Viticoli Trentini hanno due varietà resistenti in fase di registrazione-brevetto.

Aran (incrocio di Riesling)

Aromival (incrocio di Traminer)

Nota: vi sono altri enti che stanno lavorando al miglioramento varietale che non compaiono in questo post e che non è stato possibile raggiungere. Contattatemi per segnalazioni di altri progetti in corso.

Fonti: GrapeBreed4IPM; FEM; Prof. Marco Stefanini; VCR Vivai Cooperativi Rauscedo, Dott. Lorenzo Tosi; CreaFuturo. Dott. Riccardo Velasco; UniVr; Vivai Viticoli Trentini