Giol

Vegano e Biologico. Per noi il legame con il territorio è molto stretto, ci stiamo impegnando a valorizzarlo e a farlo conoscere meglio anche attraverso i nostri vini e le nostre Antiche Cantine. Dal 1987, vinifichiamo le uve dei nostri poderi storici con tecniche di agricoltura biologica, nel rispetto dell’ambiente e della materia prima.

La nostra storia. Nel 1427 la Repubblica Veneta dopo aver conquistato la terraferma ripagò gli enormi meriti di guerra del suo Capitano Generale Nicolò Mauruzzi da Tolentino con la promessa del godimento di San Polo di Piave (compresa l’Azienda Agricola e il Castelletto) quando avesse portato a termine il suo incarico. Nicolò sposò Isotta la figlia di Francesco Sforza e morì in battaglia. La ricompensa promessa fu concessa a Cristoforo, suo figlio legittimato da papa Martino V che volle così ricompensare Nicolò per i servizi resi come gonfaloniere di Santa Romana Chiesa. Anche Cristoforo si rese benemerito verso la Repubblica difendendo Verona e togliendo Padova a Marsiglio di Carrara.
Nel 1452 il doge Francesco Foscarini assegnò a Cristoforo il feudo di San Polo (oltre ad altri beni) sottratto al patriarcato di Aquileia. I Gabriel succedettero nella proprietà fino al 12 Maggio1797, giorno in cui cadde la Repubblica Veneta e nei giorni immediatamente successivi il generale Bonaparte abolì il sistema feudale. L’abolizione durò pochi mesi perchè l’imperatore d’Austria, diventato padrone dell’ex stato veneto, rimise in vigore il sistema precedente e la proprietà tornò alla famiglia Gabriel.
Pochi giorni dopo la morte di Angelo Maria Gabriel (senza figli), l’Austria si ritirò dai territori veneti e Napoleone ritornò ad esserne padrone. Abolì nuovamente il sistema feudale. Prima i Vivante e poi i Papadopoli si sono succeduti fino alla drammatica Prima Guerra Mondiale. San Polo fu occupato dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto ed il Castello, così come le Cantine, divennero presidio di guerra. Ancora oggi è possibile notare le tracce dei combattimenti sui muri e sulle botti.
Nel 1919 Giovanni Giol che aveva fatto da poco ritorno da Mendoza (Argentina), dove era emigrato giovanissimo e aveva aver creato un impero e la più grande Cantina del mondo, comprò tutto il complesso dai Papadopoli: il Castello, il Parco, le Antiche Cantine e un’enorme superficie.
Oggi la sua pronipote Luisa continua con orgoglio a difendere questo paradiso supportata da Vittorio, suo figlio. Il desiderio di tutelare e proteggere un partimonio storico, culturale e ambientale senza eguali continua.

Certificazioni: Biologico, USDA Organic, Vegetariani e Vegani
Associata: Piwi Veneto

I vini

Bronner

Uve: Bronner

Un sogno si realizza. Siamo pronti ad offrirvi un vino purissimo, fatto da un uva straordinaria, il Bronner. Il Bronner è definito da alcuni esperti vitigno del futuro o vino superbio, grazie alla sua straordinaria capacità naturale di resistere alle malattie fungine più pericolose per la vite, come l’oidio e la peronospora. E’ un incrocio di uva da vino nato nel 1975 incrociando Merzling e Geisenheim 6494, anch’essi due varietà naturali che hanno tra i loro progenitori Riesling e Pinot grigio, con i quali il nuovo vitigno condivide la vigoria e le caratteristiche del grappolo. Grazie alla sua naturale resistenza alle malattie fungine, non necessita di trattamenti come le altre varietà tradizionali più diffuse e conosciute. Le uve che alleviamo sono incontaminate e mantengono integri i profumi ed i sapori originali del territorio da cui provengono. Per proteggere questa eredità, questo patrimonio organolettico, le abbiamo lavorate nella maniera più rispettosa possibile, evitando di aggiungere prodotti origine animale. Non è solo un vino, è un’ideale: spremuta di un’uva incontaminata.

Dettagli tecnici
Denominazione: indicazione geografica tipica IGT
Anno d’impianto: 2015
Terreno: ghiaioso
Sesto d’Impianto: 2,80 x 1,20
Potatura: sylvoz
Resa/Ettero 110 q.li
Alcool: 12,50 % vol
Acidità: 5,60 g/l
Ph: 3,3

Vinificazione
Le raccolta delle uve è tardiva. La produzione prevede le seguenti fasi: la pigiadiraspatura, la pressatura soffice, la decantazione statica dei mosti, la sfecciatura e l’inoculo con lieviti selezionati. In seguito si realizza la fermentazione controllata a freddo a 14°. A fine fermentazione si procede con il travaso e il mantenimento del vino sulle proprie fecce nobili con periodici batonage, per passare poi all’imbottigliamento.

Articoli e note di degustazione a cura di Vinievitiresistenti:

Azienda Agricola Giol, Viale della Repubblica 1/6, San Polo di Piave (TV) – www.giolitalia.com

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