La Chioccia del canever 2023, Tenuta Maule
Ecco una vera novità tra i vini rossi d’Italia, uscita dalle uova d’oro della Chioccia del canever di Tenuta Maule. È un PIWI veneto da uve Volturnis e Pinot Kors coltivate nel territorio di Montebello Vicentino. Queste nuove varietà, figlie dell’incrocio tra Pinot noir e Kozma 99-1-48, sono state realizzate all’Università di Udine ed iscritte al registro nazionale nel 2020.
È la prima versione in assoluto che viene commercializzata con queste varietà. La curiosità è tanta.
Prima d’ora avevo assaggiato solo qualche microvinificazione di VCR Vivai Cooperativi Rauscedo. Ricordo che tra gli incroci di Pinot erano proprio il Kors e il Volturnis quelli che avevo maggiormente apprezzato.
Ora si passa a qualcosa di più definitivo, imbottigliato in una borgognotta che riporta un’etichetta curiosa (trovate una spiegazione a fine articolo sul riferimento all’uovo/chioccia…).
Si presenta di un bel rosso rubino vivace. Al naso è pulito ed intrigante con una realistica matrice che ricorda il Pinot noir. Le fragolina, la viola, il sottobosco, la leggera nota balsamica…
All’assaggio è equilibrato, nell’acidità e nella sensazione vellutata pseudocalorica (Vol. 13%). Ha una buona presenza di estratto che gli dona struttura. I tannini mi arrivano composti, sottili, ne permettono una degustazione non necessariamente in abbinamento alla carne, lo vedo prestarsi bene anche all’aperitivo, servito fresco.
La stratificazione aromatica regala la piacevolezza di piccoli frutti rossi e di leggere note vegetali.
È un vino che, (visti i precedenti assaggi di rossi Piwi), mi aspettavo un pochino acerbo o verde ed invece è perfettamente pronto.
Ha lunghezza e nel finale coesistono freschezza e il ricordo di una ciliegia matura.
Non ha molto senso paragonarlo ad un classico Pinot noir perchè comunque nella Chioccia del canever ci troviamo in una nuova dimensione, persino più ricca, con qualcosa che lo rende migliore di diversi Pinot noir in circolazione.
Penso che la Chioccia del canever (cantiniere) sia un vino che rispecchia il territorio, una novità a livello di aromi che però rientra perfettamente nel panorama dei rossi veneti e soprattutto nello stile di Tenuta Maule.
Le varietà Volturnis e Pinot Kors dimostrano potenzialità che potranno dare grande soddisfazioni e raccogliere il consenso dei consumatori. Bella new entry!
Se sei interessato ad assaggiare La Chioccia del canever la trovi qui
La storia dietro la bottiglia: Nella Venezia antica, tra i canali e i palazzi signorili, viveva un cantiniere di nome Canever. La sua bottega era un luogo di quiete e mistero dove il Canever, tra le ombre e il fresco aroma del legno delle botti, custodiva con amore vini preziosi. Un giorno il Canever udì un suono insolito provenire dall’angolo piu remoto della cantina. Avvicinandosi con cautela, scoprì una chioccia dal piumaggio dorato e gli occhi scintillanti come gemme. Era evidente che non fosse una chioccia comune.
Curioso e meravigliato, Canever decise di prendersene cura, e col il passare dei giorni, scoprì che possedeva un dono straordinario: ogni sera, quando la cantina si immergeva nel silenzio, la chioccia iniziava a cantare. Il suo canto melodioso e incantato aveva un effetto miracoloso sui vini: mentre il canto riempiva l’aria, le botti risuonavano di una vibrazione magica. Il vino al loro interno si trasformava, acquisendo un sapore e un aroma ineguagliabili, capaci di alleviare ogni sofferenza e allietare gli animi più cupi. La notizia del vino incantato e dei suoi effetti benefici si diffuse rapidamente. Con la chioccia al suo fianco, il Canever iniziò a viaggiare per il mondo, portando con sé il vino delizioso e spensierato. Ovunque andò, condivise la sua creazione magica con chiunque ne avesse bisogno. Il vino, nato dal canto della chioccia, portava gioia e sollievo a chiunque lo bevesse, trasformando i momenti più bui in attimi di pura felicità.
La loro storia ispirò molti a cercare la magia nelle cose semplici e a condividere la propria gioia con gli altri.