Terraprava

TerraPrava nasce a Romano d’Ezzelino sulle dolci colline venete, che Dante Alighieri cita nel Canto IX del Paradiso. Ai confini tra Bassano del Grappa ed Asolo, due dei più bei borghi d’Italia sorge una piccola altura verde, di pini marittimi e querce. Proprio qui abbiamo piantato le nostre viti, i nostri ulivi e noccioli, coltiviamo i nostri alberi da frutto e il piccolo orto, abbiamo dato asilo ad api e galline.

Per noi di TerraPrava il rispetto della natura è imprescindibile ed il valore di un terreno sano e vivo è inestimabile.
In TerraPrava ospitiamo un vigneto di 14.000 mq suddiviso fra 8.000 mq di Souvignier Gris e 6.000 mq di Chardonnay, 12.000 mq di olivi, 16.500 mq di noccioli, 600 mq di alberi da frutto di antiche varietà e vari spazi dedicati all’orticoltura.

I vigneti dell’azienda agricola Terraprava sono condotti in biodinamica. L’agire umano accompagna le uve a maturare senza alcuna concimazione e senza l’utilizzo di prodotti di sintesi. Non a caso segnaliamo in etichetta solo mani e uva. La spontaneità e la crescita non forzata sono ciò in cui crediamo per produrre vini “come una volta”.

I vini

RoVerso

Uve: Souvignier Gris, Chardonnay

Vino bianco. Veneto IGT

RoVerso è un rifermentato in bottiglia frutto di natura e artigianalità che si colgono fin dal primo sorso.
Il vino è una base Chardonnay per circa l’80% con un dosaggio di Souvignier Gris (varietà Piwi) per il
restante 20% e la rifermentazione in bottiglia avviene grazie all’aggiunta del mosto del passito del Souvignier Gris.
É un vino che già alla vista si vede non essere filtrato, non chiarificato né stabilizzato.
La solforosa contenuta nel oVerso è naturalmente frutto della solforosa che si sviluppa in fermentazione.
La vendemmia è esclusivamente manuale in cassetta. In questa fase avviene la selezione dei grappoli migliori.
La spremitura dei frutti avviene in modo molto soffice e le fermentazioni sono tutte rigorosamente
spontanee e con lieviti indigeni. I sentori all’assaggio sono di agrumi ed erbe aromatiche.

Temperatura di servizio del vino: circa 6-7°, preferibilmente in un calice di media apertura.
Abbinamenti consigliati: pesce in genere (antipasti, fritture, pesce crudo), torte salate, finger food, risotti dai sapori non particolarmente accentuati, pasta cacio e pepe, carni bianche.

Articoli e note di degustazione a cura di Vinievitiresistenti:

AdOcchiChiusi

Uve: Souvignier Gris

Vino bianco. Veneto IGT

Perchè AdOcchiChiusi? Questa singolare varietà di Souvignier Gris ci chiede di chiudere gli occhi e di intraprendere un viaggio all’interno dei nostri sensi e delle nostre più profonde percezioni per assaporare e godere della libertà di emanciparsi in un vagare senza tempo e senza regole. Il mondo solo per l’istante di un sorso rimane fuori. Solo poi, apri gli occhi!
AdOcchiChiusi arriva in bottiglia senza nessun trattamento, solo mani e uva.
I frutti vengono scrupolosamente selezionati in fase di vendemmia e raccolti a mano ed in cassetta, una parte viene delicatamente pressata ed una parte, dopo la soffice pressatura, riposa per 24 ore sulle bucce.
La fermentazione è rigorosamente spontanea con lieviti indigeni e senza controllo di temperatura. La maturazione del vino avviene in parte in acciaio e in parte in barrique di rovere esauste per circa 12 mesi prima del riposo in bottiglia.
Il vino non è filtrato, non è chiarificato, non è stabilizzato e non contiene solfiti aggiunti. Ha profumi ben definiti e sentori floreali con note di agrume e mandorla. Il colore è giallo intenso, buone la struttura, la persistenza al palato e la mineralità.

Temperature di servizio: tra i 12 e i 14 gradi
Abbinamenti: aperitivo, formaggi, risotti in genere, piatti a base di pesce e crostacei, cucina asiatica.

Articoli e note di degustazione a cura di Vinievitiresistenti:

1936

Uve: Souvignier Gris

Vino bianco passito. Veneto IGT

Edizione limitata. Bottiglia 357 ml

In realtà non si tratta di un nuovo vino ma è il risultato di quanto abbiamo avanzato del mosto di uve Souvignier Gris mandate in appassimento e impiegato per la rifermentazione del RoVerso 2021. La verità è che questa piccola quota di mosto avanzato ce la siamo letteralmente dimenticata in cantina in una botte esausta tenuta aperta e a contatto diretto con l’aria per ben 3 anni fin quanto la cantina che ci ha ospitato ci ha chiesto cosa ne volessimo fare. All’assaggio il vino che ne è nato ci è piaciuto così tanto da metterlo in bottiglia. La quantità è veramente esigua (ad oggi ne ho un centinaio di bottiglie da 357 ml) ma è un vino di cui vado molto fiera perché dimostra come portare in cantina uve sanissime e permettere loro di diventare vino senza aggiungere nulla e addirittura farle ossidare per ben 3 anni si possano raggiungere dei risultati veramente considerevoli. Un vino sicuramente non replicabile com’è il bello e l’affascinante mondo dei vini naturali. Il vino è dedicato a mio padre (1936 è la sua data di nascita) che ad oggi è ancora operativo e guai se alla vigna dovessero mancare la sua energia e tenacia e la mano riportata in etichetta è la sua. Il parere comune di chi ha avuto occasione di assaggiarlo è che si tratta di un passito non passito e l’abbinamento meno consigliato è proprio quello con un dolce a fine pasto. Anzi, mi sono stati suggeriti gli abbinamenti più disparati: dal formaggio a pasta dura e di lungo invecchiamento alle frattaglie di carne. Molti lo considerano un vino da “meditazione”, quasi un brandy da sorseggiare in poltrona nelle fredde serate invernali!

Articoli e note di degustazione a cura di Vinievitiresistenti:

Terraprava, via Col Roigo, Romano d’Ezzelino (VI) – Facebook: Terraprava Azienda Agricola Biologica

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