Riù 2022, AVA

Il Riù della Società Agricola AVA di Chies d’Alpago se ne stava da qualche tempo nel mobile Credenza in attesa del suo turno di test d’assaggio. È arrivato il suo momento, con la pioggia e la temperatura di nuovo scesa (oggi splende il sole ma quando ho scritto questo testo, qualche giorno fa, pioveva a dirotto…)
È un Cabernet Cortis, rosso da varietà resistenti (Piwi). Uno dei tanti incroci di Norbert Becker fatti negli anni ’70 e registrato in Italia circa dieci anni fa. Insieme al Regent la varietà rossa che da più tempo si “osserva” in Italia.

Le mie osservazioni di oggi sono da assaggiatore di vini. Il colore è rosso vivace con profumi che arrivano intensi e puliti. Penso ai frutti neri e alle ciliegie in confettura accompagnate da una nota balsamica.

All’assaggio ha una piacevole acidità/freschezza e un tannino setoso per niente aggressivo. Il retrogusto si conferma su ricordi di ciliegia e bacche nere con qualcosa di tipicamente vicino al Cabernet Sauvignon per chiudere con sfumature speziate e di liquirizia.

Il carattere non gli manca, si dimostra gentile nel palato e amichevole nell’approccio ma sfodera anche una bella energia vitale.
Riù scorre trasportando la freschezza della montagna e i sentori dei frutti di bosco in una piacevolezza di beva inaspettata.
Bel rosso per mettersi a tavola con amici e parenti per godersi qualcosa di sostanzioso. Per me Arista di maiale con patate al forno, grazie…
In questo rosso di AVA trovo una bella corrispondenza territoriale e un’espressione varietale precisa e assolutamente piacevole. Ottimo.

Che piova o ci sia il sole potete mettere in tavola questo rosso senza alcun timore.