Gli “opposti” di Obiz
Due nuovi vini PIWI dalle terre di Obiz pronti a raggiungere vecchi e nuovi amanti del vino.
L’opposto bianco 2022, Obiz
Il contadino in etichetta sembra aver finito una giornata di lavoro in vigna sotto il sole estivo ed in attesa di qualcosa di rinfrescante. Alle sue spalle c’è il suo vino fresco e profumato, perfetto per rigenerare lo spirito e godersi il tramonto.
La varietà utilizzata è il Soreli, figlia dell’incrocio con il Friulano (ex Tocai). Del suo parente nobile si porta in dote dei bei profumi floreali e una vibrante mineralità salina. Nel palato si fanno strada nel retronasale gli aromi di frutti tropicali d’ananas e lychees.
Servito molto fresco ha una facile beva che associata ad un volume alcolico contenuto al 12,5% lo rende particolarmente gradevole e facile nell’abbinamento ai tipici piatti estivi, freschi e leggeri. È interessante come al salire della temperatura si allarghi mostrando la natura generosa e la solida struttura della varietà Soreli.
Obiz, il produttore, è a Cervignano del Friuli (UD), vicino ad Aquileia e al mare, del quale se ne percepiscono gli echi nella persistenza salina. Un vino che anticipa l’estate.
L’opposto rosso 2021, Obiz
Qui è il trattore ad introdurci al vino, un rosso limpido e intenso nel suo rosso rubino. La varietà è il Cabernet Volos, incrocio PIWI tra Cabernet Sauvignon e Kozma 20-3.
Il profumo è pulito, esprime frutti rossi d’amarena e note speziate dolci. Anche l’assaggio è composto ed equilibrato. Il tannino è ben integrato in una struttura che offre una buona beva. Il retrogusto mi porta il ricordo alla liquirizia nera e a sentori balsamici vegetali. Per fortuna è lontano dai Cabernet duri e “verdi” che talvolta mi capita di assaggiare. L’Opposto è un vino dal carattere discreto, fatto “per bene” e dall’approccio amichevole.
È stato in assaggio in enoteca riscontrando impressioni positive. Non è il “vinone” che ti stanca al primo calice, esprime freschezza nel suo frutto succoso e nel suo Vol. del 12,5%. Risulta adattabile con facilità alla cucina quotidiana.
Bello scoprire un’altro rosso PIWI che non diresti essere un PIWI, i ricordi “selvatici” sono solo nelle note a margine del racconto. Il gusto è 100% vitis vinifiera e la piacevolezza garantita.