Terre Alte d’Alpago

Il Patrimonio quale “dovere del padre”, rappresenta le cose che appartengono a lui e che vengono da questo lasciate ai figli. In questo contesto si inserisce la sfida che i soci delle Terre Alte d’Alpago hanno raccolto: in Alpago la viticoltura è sempre stata presente, condotta a livello e consumo familiare, impossibile pertanto rimanere sordi a questo richiamo, prima o poi qualcuno doveva mettersi in ascolto e togliere la polvere che il tempo aveva depositato su questa attività.
E così nel 2011 un dottore forestale pensa che la vite possa essere d’abbellimento al colle vicino la sua casa e da qui la felice intuizione e la capacità di coinvolgere altre persone in questa avventura.
La Tradizione è ciò a cui l’uomo tenta di affidare il proprio oltre, cerca di individuare la propria identità facendola così sopravvivere a se stesso e la trasmette come fosse  un’eredità: la “traditio” (consegna) riguarda tutto quello che viene passato dalle mani di una generazione a quelle di un’altra, per salvaguardarlo dallo scorrere nel tempo.

Tradizione ha però la stessa radice di tradimento il cui significato è il venir meno a un obbligo, a un dovere. E così, come un meraviglioso cerchio che si chiude, nel 2015 alcuni dilettanti (principianti) con l’orgoglio di voler diventare viticoltori decidono di sperimentare altri tipi di vitigni rispetto a quelli della tradizione, superbi, fieri e superiori nella resistenza che dimostrano alle malattie fungine.
Nasce in questo contesto il “Progetto Viti Resistenti Alpago”, del quale i soci della Società agricola semplice Terre Alte d’Alpago sono i promotori e fondatori sperimentando tipi di uve a bacca bianca, solaris e bronner, e a bacca nera, cabernet cortis e prior; la sfida è produrre dei vini che difficilmente si potranno dimenticare!
A corredo di questi principi ispiratori, lo studio della ditta, dei nomi dei vini e delle etichette si trasforma in veicolo per sottolineare, qualora si rendesse ancora necessario, il profondo rispetto nutrito per questa Terra d’Alpago quasi a volerne diventare in qualunque modo custodi e sostenitori

I vini

Soratesa

Uve: Solaris

Vino bianco. Veneto IGT

Zona di produzione: Dalle vigne Terre Alte d’Alpago coltivate dai 600 m slm su terreni di origine morenica caratterizzati da percentuali variabili di ghiaie, sabbie, limi e argille.
Forma di allevamento: Guyot monolaterale con 5000 ceppi/ha
Temperatura di servizio: 11/13° C
Gradazione alcolica: 13% vol.
Raccolta e vinificazione: Tutte le fasi in campo e la vendemmia sono svolte a mano in
quanto le vigne non sono meccanizzabili.
In bianco con pressatura soffice, fermentazione a temperatura controllata con l’utilizzo di lieviti selezionati varietali. Il vino nuovo,
dopo la fermentazione alcolica viene travasato e fatto maturare in serbatoi di acciaio per tutto l’inverno in attesa dell’imbottigliamento.
Caratteristiche e abbinamenti: Vino dai sentori floreali, profumi di frutti a polpa bianca e fiori di montagna anticipano aromi di golosi frutti tropicali. L’equilibrio tra morbidezza, armonia e freschezza consiglia abbinamenti con carni
bianche e formaggi stagionati guarniti con confetture o miele.
Intrigante con prodotti del territorio quali il pesce di fiume e di lago e le famose “mame”, fagioli pregiati dell’Alpago. Eccellente come aperitivo.
Etichetta: Il nome è un tributo a tutta una serie di paesi che, durante il periodo di dominio della Serenissima Repubblica, venivano identificati con il nome di Sopra Tesa (al di sopra del torrente Tesa, spartiacque dell’Alpago) per differenziarli da Sotto Tesa. Il colore celeste pastello vuole simboleggiare il cielo che si staglia dietro le montagne alpagote.

Articoli e note di degustazione a cura di Vinievitiresistenti:

Ràrus

Uve: Cabernet Cortis

Vino rosso. Veneto IGT

Dalle montagne dell’Alpago. Colore rosso rubino intenso per questo vino che al naso offre note di mora, lampone e ribes nero maturo, mentre sullo sfondo emergono sensazioni speziate e vagamente eteree. In bocca risulta caldo e alquanto morbido, con note vegetali e aromi di frutta rossa che esprimono a pieno il territorio in cui cresce. Adatto a piatti a base di carne e selvaggina, diventa perfetto con l’agnello di produzione locale.

Articoli e note di degustazione a cura di Vinievitiresistenti:

Piazza Bartolomeo Zanon, 32010 Chies D’alpago BL – https://www.instagram.com/terrealtedalpago/

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