Vagabondo Bianco 2019, Marcel Zanolari

Cercavo qualcosa di fresco, un bianco che potenzialmente fosse imprevedibile e potesse stupirmi. La scelta è andata sul Vagabondo Bianco di Marcel Zanolari, i suoi vini mi hanno sempre riservato belle sorprese. Vediamo se questo si conferma.

Il colore e la luminosità parlano di un vino vivo. All’olfatto è elegante, con le tipiche note di moscato e quei profumi che ricordano il floreale di rosa e l’uva spina. L’assaggio è possente, le note di moscato sono a margine, entra un fruttato di pesca che prende la scena. Ha un gran corpo, si espande nel palato accarezzandolo. Più che rotondo è sferico, dove al centro, nel nucleo, regna una mineralità montana, fresca e salina che accompagna gli aromi e persiste sulla lingua.

L’acidità e la mineralità tengono il timone e sebbene abbia il 13,5% di volume alcolico si lascia degustare con facilità. È un uvaggio di Riesling e Moscati Piwi coltivati in Biodinamica e vinificati separatamente con lieviti indigeni in acciaio. Viene svolta anche la malolattica e poi l’assemblaggio. È un vino non filtrato.

Mi piace molto l’equilibrio che ha e l’armonia che dimostra. Non è un moscato o perlomeno non uno di quelli che ci si potrebbe immaginare. Il Vagabondo bianco è qualcosa di unico, viaggia da solo sui sentieri di montagna e riporta al calice il territorio Valtellinese di Bianzone.

Ha ricevuto la Gold medal ai Piwi Award nel 2020 ed anche il mio giudizio è molto positivo. Un gran bel vino bianco aromatico, di quelli che si fanno amare dal primo all’ultimo calice senza stancare. Prova ne è che in due la bottiglia è finita tra l’aperitivo e la cena. 

2021

Casa vinicola Marcel Zanolari di C.V.L.T. , Via Teglio 6/10, Bianzone (SO) – sito web