Zero Infinito di chimica, 100% di piacevolezza

Lo Zero Infinito di Pojer e Sandri è un vino bianco frizzante, realizzato con il metodo ancestrale, fermentato con lieviti autoctoni e non filtrato, col fondo. La varietà di uva utilizzata è il Solaris, coltivata nel vigneto Maso Rella a Grumes in alta Val di Cembra, a circa 900 m di altitudine.  Tra le espressioni di Solaris frizzanti che ci sono sul mercato, è tra quelle che hanno suscitato più interesse e avuto maggior successo nelle vendite (difficile trovare ancora qualche bottiglia dell’annata 2019). Il merito non è solo della notorietà e della qualità dei vini di questa cantina, ma va ricercata a mio avviso nella capacità di comunicare un’idea di vino essenziale, che viene facilmente compresa dai consumatori. Un vino il più possibile naturale che conserva le caratteristiche dell’uva senza compromessi. Zero chimica in campagna e in cantina. Ovviamente gli slogan non bastano a far vendere un vino, alla fine deve essere buono e per questo c’è la relazione del Solaris con un terroir d’eccellenza insieme all’esperienza di oltre 40 anni di Pojer e Sandri. È curioso che proprio nel 1975, quando iniziavano la loro avventura vinicola, a 500 chilometri di distanza, a Friburgo, veniva registrata la varietà Solaris, incrocio di vitis vinifera (tra cui il Riesling) e vitis Amurensis (vite asiatica da cui ha ricevuto la resistenza alle malattie).

Per l’assaggio ho voluto sperimentare la doppia possibilità di degustazione. Prima limpido, con i lieviti lasciati sul fondo della bottiglia e poi velato con i lieviti in sospensione. Il colore ha un bel tono naturale di giallo tenue, sembra un succo di frutta, i profumi sono fragranti di fiori e prati, ricorda il fiore di Sambuco. Un’altro dettaglio che caratterizza questo vino è che le uve vengono lavate prima della vinificazione. Mario Pojer scherzosamente dice che passano dalla Jacuzzi. A mio parere questa pratica si riflette in un vino “pulito” privo di accenti aromatici strani e soprattutto nella percezione di bere un vino fatto di succo d’uva fermentato e niente altro.

L’assaggio è fresco e ne esce una bella acidità e sapidità. Gli aromi retronasali ricordano quelli della mela e della pera croccante. Ho poi messo un tappo provvisorio e fatto andare in sospensione i lieviti scuotendolo. La complessità olfattiva ne ha guadagnato degli aromi fermentativi dei lieviti e al palato ha acquisito spessore e sensazioni di frutta polposa. Ci ho ritrovato anche qualcosa di agrumato e una persistenza maggiore con un finale minerale.

La freschezza e la facilità di beva, dovuta anche all’apporto non dominante di anidride carbonica, rendono questo vino perfetto per un aperitivo e per un consumo spensierato (sempre nei limiti del consumo moderato e consapevole). Il volume alcolico è del 12%.  Mi sono divertito  ad assaggiarlo, ho trovato aromi autentici e tanta piacevolezza gustativa.  

Azienda Agricola & Distilleria Pojer e Sandri, Loc. Molini 4, Faedo (TN) – sito