Irresistibile PIWI 2024, l’edizione 1 che vale 100

Chi c’era potrà ricordare qualcosa di unico che passerà alla storia nell’ambito dei PIWI in Italia. Un appuntamento che ha raccolto le migliori rappresentanze del settore e fatto Cultura. La prima Fiera mercato Piwi IRRESISTIBILE si è svolta venerdì e sabato scorso al Palaexpo di Verona Fiere. 

Posso dire “io c’ero”, anche se solo nella giornata di sabato. L’unica critica che voglio esprimere la dico subito, da enotecario è difficile prendersi due giornate altamente lavorative piuttosto che un più facile domenica/lunedì (per favore tenetelo in considerazione per la prossima edizione). Per il resto tutto fantastico.

Souvenir della giornata

Vi racconto come l’ho vissuta. Avevo un banchetto espositivo sotto l’insegna Dipende che Vino (l’enoteca focalizzata sui PIWI che ho a Milano). La postazione mi è stata gentilmente messa a disposizione da Luca De Palma e Igor Bonvento, gli amici organizzatori dell’IRRESISTIBILE, con i quali ho collaborato come media partner nella promozione dell’evento. 

Avevo portato il libro PIWI la Viticoltura Resistente e facevo assaggiare i vini di altri due amici produttori lombardi. Loro c’erano venerdì ma non potevano esserci il sabato. Ronco della Cava con il macerato Orbis da uve Souvignier Gris e il Pătiŏr che è un Prior 100%; invece di Tenuta Castello di Grumello avevo il bianco Le Noci (80% Bronner, 20% Johanniter) e il rosso Medera, ottenuto da una varietà recuperata della Valcalepio, la Merera.

Il Prior di Michele Colombo e il bianco Le Noci di Castello di Grumello sono stati largamente apprezzati dai tanti che sono passati a trovarmi. Tra questi ricordo la bella chiacchierata con l’enologo e il cantiniere di Terre di Ger, anche loro presenti con i loro ottimi vini (Robert, mancavi solo tu, guarisci presto!).

Alexander Morandell Pres. PIWI International e Marco Stefanini Pres. PIWI Italia

Ero nell’ala “tecnica” dell’esposizione, di fronte alla sala convegni, dove si è svolta di prima mattina l’assemblea di PIWI Italia. Presieduta dal presidente Italia, prof. Marco Stefanini. È intervenuto anche il presidente Alexander Morandell in una inedita versione western (scherzo), con Alexander ho avuto anche modo di apprezzare una sua descrizione tecnica di un rosato assaggiato insieme.

L’assemblea ha confermato le cariche ed è stato un bel momento dove si è percepita la concretezza e l’unità di intenti che ci si aspettava. PIWI Italia è nata il novembre scorso ma ha già tanti nuovi iscritti e sta dimostrando di poter contribuire con più forza del passato ad una migliore diffusione e conoscenza delle varietà PIWI. Un sentito grazie anche da parte mia ad Antonio Gottardi che si è preso in carico l’aspetto più laborioso dell’associazione nel ruolo di Segretario.

A margine del convegno ho incrociato altri amici, Nicola Biasi e Massimo Vallotto, “Resistenti” e produttori attenti alla qualità e al posizionamento dei PIWI, mi sento di dire che loro più di altri tengono alta la percezione di questi vini. Daniele Piccinin (Le Carline), il grande sostenitore di PIWI Italia, senza il quale probabilmente non sarebbe mai nata. I fratelli Alessandro e Andrea Sala che in rappresentanza della lombardia hanno portato la loro eccellente produzione, e Maurizio Herman della cantina Hermau che è passato da visitatore e ha fatto incetta di microvinificazioni VCR… e Stefano Gri di Trezero e Francesco Reniero di Terre di Cerealto, da loro e da altri non sono purtroppo riuscito a passare, ma davvero era impossibile fare tappa da tutti, scusatemi.

Da Roma sono venuti anche i fratelli Ranchella dell’omonima varietà PIWI, la trentaseiesima varietà iscritta a Registro, per la quale da anni si impegnano per ottenerne l’autorizzazione alla coltivazione come uva da vino nella regione Lazio. Forza c’è un banchetto che vi aspetta per il vostro Ranchella!

Banco VCR Vivai Cooperativi Rauscedo

Ad IRRESISTEBILE erano presenti anche VCR e Civit con il loro stato di avanzamento imbottigliato in numerosi campioni da 0,50cl. Guardavo le bottiglie come pozioni magiche, le microvinificazioni esercitano un fascino assurdo. Fantastico il Pinot Kors “pronto al commercio” assaggiato ai Vivai Cooperativi Rauscedo, dove tra l’altro ho scambiato belle parole con il direttore Yuri Zambon e il giornalista Lorenzo Tosi (in assoluto tra i più preparati comunicatori dei PIWI). In VCR ho poi avuto modo di chiacchierare con Ermanno Murari, una persona davvero brillante che riesce sempre a stupire con i suoi racconti. 

In Civit ho ritrovato l’amica Cinzia, assaggiato un fantastico Charvir, in compagnia anche di Sheila di Terre Alte d’Alpago. Insieme ricordavamo quell’evento PIWI ad Oderzo di qualche anno fa dove ci siamo conosciuti e dove si è iniziato a parlare più diffusamente dei PIWI. Sembra passata un’era geologica e invece sono solo pochi anni. Molto è cambiato ed ora i PIWI vivono un momento di grande crescita, testimoniato anche da questo evento. 

Da anni catalogo la produzione italiana cercando di non perdermi niente eppure qui ho scoperto almeno cinque nuovi produttori e numerose nuove etichette.

Un parte della sala, vuota, alle 8,30 di mattina quando sono arrivato. Vuoi mai arrivare in ritardo? …ero il primo

Durante la giornata sono stato gran parte del tempo al mio banchetto, solo a pomeriggio inoltrato, quando ormai erano rare le persone che passavano da me, ho abbandonato la postazione e mi sono fatto un giro tra i banchi.

Marco Vacchetti ed io con il mio stortissimo naso

Vicino a me c’era anche Marco Vacchetti dei Vivai Viticoli Trentini, finalmente sono riuscito a conoscerlo dopo tante email scambiate e contatti condivisi. Marco ha una grande personalità, sono felice di collaborare con lui. A fine giornata mi ha regalato due piante PIWI che aveva alla sua postazione, un Lidi e un Damaris. Vitigni PIWI da tavola che si prestano anche alla coltivazione in vaso. Oggi le ho interrate nel mio terrazzo all’ottavo piano, probabilmente sono il primo viticoltore PIWI urbano! …spero solo che resistano al clima milanese.

Piwi in città

Torniamo in fiera, ricordando sorrido, perchè malgrado l’affluenza di pubblico non sia stata granché ho vissuto tante belle emozioni e incontrato e conosciuto persone interessanti. Ho rivisto Michele Sartori di Sartori Organic Farm con il quale abbiamo ormai un rapporto di collaborazione consolidato e con il quale bastano poche parole per capirsi e accordarsi, o i coniugi Morandell dell’istituzione Lieselehof che sono venuti con la loro magnifica produzione PIWI ed erano meta di pellegrinaggio da parte di molti espositori. Ho assaggiato il loro metodo classico rosé, bella new entry.

Anna e i loro vini di famiglia

Ho ritrovato Anna e Dennis Borchia ai quali ho mandato diverse persone ad assaggiare i loro bianchi, tra le migliori espressioni PIWI in circolazione e da poco sul mercato. Loro tra l’altro sono gli unici che conosco a vinificare il Julius, avevano in degustazione un rosso fresco e leggero che ne conteneva una parte.

Poi Michele Bertuzzo con i suoi vini che sanno raccontare il territorio prima ancora che le varietà. Col Paré con il suo Muscaris da medaglia d’oro… Tanti davvero gli assaggi memorabili Anche stranieri, come il Floreal francese di Sequentis, il rosso spagnolo di Albet i Noja. Ho poi assaggiato qualcosa di Galler che a dir la verità non mi ha stupito ma che ha suscitato la mia volontà ad approfondire le conoscenze sui PIWI tedeschi. Del resto forse è arrivato il momento di parlare anche di qualcosa non italiano.

C’era un clima sereno e rilassato, le persone chiacchieravano amabilmente senza che qualcuno dietro premesse per assaggiare. Costantina di Vino Sapiens, enotecaria romana, l’ha definita la migliore fiera a cui ha partecipato. Io ho sorriso ma a ripensarci c’erano tutti gli ingredienti che avrei voluto presenti. Belle persone, amici, ottimi vini, niente ressa, qualcosa da mangiare e la possibilità di portarsi a casa qualche bottiglia.

Espositori IRRESISTIBILE Piwi 2024

In chiusura ho caricato 6 casse di vini, qualcosa di nuovo da mettere in enoteca e qualcosa in aggiunta allo stock. A proposito di chiusura della giornata mi vengono in mente Franco Zambon, il Re degli ibridi. Ogni volta riesce a rifilarmi qualcosa, questa volta un succo d’uva e alcune bottiglie di Clinton. In realtà mi fa piacere e tra le tante cose che voglio fare c’è una degustazione che parte dagli ibridi di prima e seconda generazione. L’unico problema è che bisognerebbe assaggiare una ventina di vini per comprendere il progress fino ad oggi e le differenze. Comunque grande Franco, sei una memoria storica patrimonio d’Italia. E non cito tutti i macchinari agricoli che escono dalla tua invettiva e trovano spazio in agricoltura.

Voglio poi ricordare l’esplosivo Andrea Zucal di Fontana d’Avier con la sua Fata prodotta da uve Bronner e Solaris in Val di Non.  E che dire di Le Saline che fa viticoltura Piwi in laguna?, un vino da scoprire che troverete anche da me in enoteca e su vinipiwi.it la piattaforma di vendita online che ho appena realizzato (ve ne parlerò in modo più approfondito in un prossimo articolo).

Il momento “clou” è stato quello della foto di gruppo, quella che vedete qui sopra, ci siamo uniti come amici e conoscenti per ricordare IRRESISTIBILE 2024, la prima edizione, o meglio l’edizione Zero di quello che potrà essere il più importante appuntamento annuale del mondo PIWI. Luca de Palma e Igor Bonvento si sono posti davanti al gruppo ringraziando e ricevendo l’applauso convinto di tutti. Perchè malgrado un’affluenza che poteva essere maggiore è stato un successo aver messo insieme tutte queste persone che credono nei PIWI.

Igor Bonvento, Dino e Luca de Palma

Luca si è emozionato e gli è scappata la lacrimuccia, anche questo testimonia quanta passione hanno messo nell’organizzare questo evento, quante risorse, tempo e preoccupazioni si sono caricati sulle spalle. Bravi!

Ho dimenticato di parlare dei seminari tecnici che ci sono stati, ma non avendo avuto modo di parteciparvi preferisco lasciare il racconto a chi c’è stato. Sicuro è che il futuro viticolo è sempre più PIWI.

Ci vediamo al prossimo appuntamento PIWI, già fissato al Castello di Govone, in Piemonte a giugno 2024. Organizzato dal primo produttore PIWI piemontese, la cantina Ceste di Govone.

Grazie ancora a Luca e Igor per il coraggio e le belle giornate che ci avete offerto, un investimento per il futuro che verrà ricordato come la prima e più grande reunion Piwi d’Italia.