Soligo, nuove interpretazioni del territorio

Alla cantina Colli del Soligo, tra Conegliano e Valdobbiadene, non si parla solo di Prosecco, si fanno strada i vitigni resistenti e due vini che disegnano un orizzonte alternativo alla produzione tradizionale. Nata nel 1957, Soligo è cresciuta negli anni raggiungendo il significativo numero di 600 soci conferitori e oltre 1000 ettari vitati. Un colosso che lavora 15000 tonnellate di uve all’anno alle quali ora si aggiungono quelle di Johanniter e Souvignier Gris, due incroci resistenti alle malattie fungine della vite di grande interesse per l’aspetto di sostenibilità ambientale e per il carattere aromatico che esprimono.

Johanniter Spumante, Soligo

Il giallo dorato intenso di questo spumante da uve di Johanniter accompagna una spuma iniziale esuberante che sfuma su piccole bollicine che risalgono abbastanza numerose.

I sentori olfattivi mi evocano il calore dell’estate, frutti esotici di mango e lychee ma anche una pera william matura.
L’assaggio di questo Brut nature è fresco, secco, non tralascia un ricordo dolce di frutta matura che ammorbidisce le sensazioni tattili. Gli aromi persistono abbastanza evolvendo su un frutto polposo che evoca anche la mela cotogna.

L’aromaticità caratterizza bene questo spumante metodo Charmat certificato Vegan. C’è sostanza e piacevolezza. L’aperitivo è il suo ambito d’azione. Ne consiglio il servizio raffreddandolo bene a circa 6-7°.
La varietà Johanniter è un incrocio interspecifico di Riesling e Freiburg 589-54 (portatore di resistenze), realizzato a Friburgo nel 1968 e iscritto in Italia nel 2013.

Souvignier Gris 2020, Soligo

La vinificazione di questo vino, vede le uve di Souvignier Gris macerare alcuni giorni sulle bucce ed infatti si può notare nel calice un colore giallo paglierino intenso con sfumature ramate a ricordare il colore delle bucce di Souvignier. All’olfatto il profumo è avvolgente, solare, con sentori speziati dolci di vaniglia e ricordi di frutta matura. Il 30% del vino matura per circa sei mesi in barrique nuove.

L’assaggio è abbastanza equilibrato, acidità e una piacevole salinità minerale sorreggono le note dolci del frutto, nel retronasale mi hanno ricordato anche i dolci con pasta di mandorle. L’apporto della barrique è misurato ed aiuta a dare struttura a questo vino. Non è particolarmente persistente e complesso ma servito fresco si lascia degustare con facilità anche grazie ad un volume alcolico contenuto al 12%.

La nota speziata rende questo vino ideale per accompagnare cibi con accenti aromatici particolari, penso alla cucina giapponese ad esempio.
Il Souvignier Gris deriva dall’incrocio di Seyval e Zaerhringer (Gewurztraminer x Riesling), creato nel 1983 a Friburgo da Norbert Becker, è stato registrato in Italia nel 2014.

Nota: Entrambi i vini sono proposti sul mercato ad un prezzo molto competitivo che consente a tutti di avvicinarsi e scoprire questi vini rispettosi dell’ambiente.

Cantina Colli del Soligo Via L. Toffolin 6, Fr. Solighetto, Pieve di Soligo (TV) – Sito web