Feltro, Arconi e Limine 2020, Terre di Ger

Tre tappe gustative nella produzione di vini bianchi della Cantina Terre di Ger. Tre portabandiera della sostenibilità che hanno nell’utilizzo di vitigni resistenti (Piwi) il loro minimo comune denominatore.

Feltro Bianco 2020, Terre di Ger

La prima tappa è nei colli del Feltrino in Valbelluna, dove le vigne crescono in regime Biologico su terreni calcari dolomitici alternati a livelli marnosi. Le uve del Feltro vengono vinificate in acciaio con fermentazione di circa 30 giorni seguiti da una maturazione di sei mesi sulle fecce.

Fresco fresco dell’annata 2020, pronto a pedalare, veste la maglia giallo paglierino con sfumature tendenti al verde che fanno pensare alla giovinezza, ma appena ci metti il naso sopra i profumi parlano di qualcosa di evoluto, di fiori e frutta maturata al sole. All’assaggio, l’ingresso è sapido e teso, dalla bella progressione, regala sensazioni minerali/carboniche al palato, si ammorbidisce sul finale in sensazioni vellutate e pseudocaloriche (13,5% Vol. Alc.). Ha una struttura solida accompagnata da aromi fruttati freschi che ricordano la mela, la pera, la frutta tropicale d’ananas, ed anche note di norisoprenoidi che evocano il Riesling. Il blend non è specificato ma potrebbe esserci il Bronner o il Solaris a marcare la direzione. Di buona complessità e finezza. La mineralità lo contraddistingue, è un marchio territoriale che rende questo vino particolarmente godibile. Inoltre ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Mi aspettavo un vino sottile, di facile beva, ed invece scopro un vino “muscoloso” che indicherei decisamente per l’accompagnamento a tavola, con piatti strutturati. C’è poi la lunghezza e persistenza degli aromi che voglio sottolineare, è lunga, perfetta per accompagnare una chiacchierata con persone care tra una portata e l’altra, rigirandosi sulla lingua i sapori del vino.

Arconi Bianco 2020, Terre di Ger

Per questa seconda Tappa ci spostiamo nel vigneto friulano di Villa Criccola a Pasiano di Pordenone. Qui il terreno ha una matrice argillosa con sedimenti marini. Le varietà utilizzate sono il Soreli e il Sauvignon Kretos, vinificate in acciaio con affinamento sulle fecce di circa 6 mesi.

Il tono del giallo è intenso e caldo. I profumi mi indicano i fiori bianchi d’acacia, bosso, e sfumature tioliche vegetali che riconducono al celebre Sauvignon. Un’espressione pulita che si conferma anche nell’assaggio, fresco e disteso.
Nel palato il floreale si apre su note fruttate di pesca bianca e mandorla. Il volume alcolico è del 13,5%, agisce nelle retrovie come un gregario, aiuta e dona morbide sensazioni nel finale.

È un vino franco e fine, preciso e ben vestito, pronto per la tovaglia bianca del ristorante. Mi ha fatto pensare proprio alla lista dei vini, al momento in cui si sceglie un vino per accompagnare tutta la cena. Questo Arconi Bianco può egregiamente accompagnare primi di pasta e secondi di pesce o carni bianche.

Limine 2020, Terre di Ger

Terza ed ultima tappa nel vigneto di Villaraccolta a Pasiano di Pordenone. Argilla e residui marini compongono anche questo percorso in cui crescono le uve di Soreli e Müller Thurgau, due varietà complementari di grande personalità.
Il Soreli è un incrocio di Friulano (Tocai) con Kozma 20-3 (portatore delle resistenze alle malattie). Il Müller Thurgau è a sua volta un incrocio tra Riesling renano e Madeleine Royale.
Le uve sono vinificate in acciaio con una parte del mosto fermentato in barrique per circa 30 giorni, affina poi per 7 mesi sulle fecce.

La consistenza e l’intensità cromatica del Limine indica da subito qualcosa di sostanzioso e complesso nei profumi. Gli immancabili aromi floreali e fruttati sono eleganti, maturi, mi ricordano gli agrumi di mandarino e la pesca gialla, ma anche qualcosa di dolce come il miele, il fieno ad essiccare, la vaniglia.

È l’assaggio a sfoderare il meglio di questo vino, come uno sprint entra con una grande freschezza che fa salivare, gli aromi fragranti esplodono nel retronasale mentre in bocca la salinità accompagna note aromatiche evolutive che ricordano il Riesling. Si espande e avvolge in modo armonico ed elegante. Il finale regala sentori freschi di erbe aromatiche e una lunga persistenza.
Ha una bellezza giovane, tonica, pronta ad affrontare le tavolate più impegnative come fossero red carpet in cui sfilare con il trofeo in mano.


Ho degustato questi vini uno al giorno per tre giorni, riassaggiando a fine degustazione quello del giorno precedente, per capirne l’evoluzione e trovare una conferma o meno agli appunti scritti. Tutti e 3 si sono mantenuti alla grande e hanno confermato le impressioni. Assaggiandoli in sequenza mostrano nitidamente le diverse attitudini. Mi ha colpito in particolare il Feltro con la sua mineralità, ho ritrovato quel terroir specifico del Feltrino. L’Arconi è forse quello che al primo assaggio mi aveva meno coinvolto, poi il giorno dopo l’ho visto sotto una luce diversa, godendomi la spiccata florealità e i ricordi di Tocai che mi hanno riportato ad una delle tipicità friulane. Il Limine viaggia su altri livelli, un fuoriclasse che mette insieme aromi tipici e carattere innovativo, il blend e l’uso parsimonioso della barrique sono perfetti.

Calici e bottiglie sono sparsi sulla scrivania, nel sottofondo suona “Tour de France” dei Kraftwerk. Pubblicato quasi 20 anni fa risulta ancora all’avanguardia. La band lo fece uscire in tre diverse lingue a seconda del mercato di destinazione. Ogni brano corrisponde a una Tappa ciclistica. Sono sicuro che anche Robert Spinazzè, titolare di Terre di Ger e appassionato ciclista apprezzerebbe. A proposito, se amate le due ruote muscolari potete trovare le versioni “ciclistiche” dei vini sul loro shop on line.

Terre di Ger, Via della Meduna 17, Frattina di Pravisdomini (PN) – Sito web