I Cigni del Parco del Venda

Cigno Bianco 2020, Parco del Venda

Vino bianco da uve di Sauvignon Kretos, varietà resistente alle malattie fungine creata nel 2002 all’Università degli Studi di Udine, Istituto di Genomica Applicata IGA e iscritta nel 2015 al Regitro Nazionale delle Varietà dopo il lungo iter di selezione. Qualcuno potrebbe chiedersi “e allora?”, in poche parole significa che queste uve richiedono il minor intervento fitosanitario possibile rispetto alle varietà tradizionali coltivate, sia in regime biologico che convenzionale. Da queste “superuve” come le definisce giustamente il produttore, ne derivano vini sani che rispettano l’ambiente.
L’incrocio, come si può intuire dal nome della varietà, ha visto l’unione dello storico vitigno francese Sauvignon blanc con il portatore di resistenze Kozma 20-3. È doveroso ricordare che il “sangue” di vitis vinifera (cioè di Sauvignon blanc in questo caso), supera il 95%. Ecco quindi che immaginare un cigno in acque pulite ha perfettamente senso se paragonato ad un vino le cui uve provengono da vigneti “puliti”, privi di sostanze chimiche.

Il Cigno Bianco nasce nell’Azienda vitivinicola Parco del Venda di Vo’ (PD). Si presenta con un classico colore paglierino e riflessi verdognoli nel calice. Naviga costeggiando giardini fioriti in cui le tipiche note vegetali del Sauvignon richiamano ricordi di foglia di pomodoro e timo. Al bouquet vegetale fresco e pulito si aggiungono sentori di frutta tropicale matura.
L’assaggio trasmette corporatura e una bella acidità. Sensazioni pseudocaloriche conducono lo sguardo al volume alcolico riportato in etichetta del 13,5%.

Gli aromi retronasali si confermano e ampliano nell’agrumato di pompelmo rosa. Come un eco si diffondono nel palato in una lunga persistenza.
La sapidità segna il passo dell’assaggio evidenziandosi nel finale. Imprime a questo vino la tipicità territoriale dei Colli Euganei con i suoi suoli di origine vulcanica.
Il Cigno bianco si dimostra un vino ben strutturato, sano e vigoroso, pronto ad attraversare le tavolate dall’antipasto alle portate di pesce.

PS: Anche dopo due giorni dall’apertura risulta in piena salute e integro negli aromi.

Cigno Nero 2019, Parco del Venda

È un vino rosso da uve resistenti di Merlot Khorus, altro incrocio made in Udine, figlio di Merlot e Kozma 20-3. Nel calice si accentuano i toni crepuscolari di un colore compatto che lascia intravedere solo sull’unghia un rosso rubino vivo. Compatto con archetti lenti che si formano alla rotazione nel calice.
I profumi sono intensi e fini, a ricordare ciliegie e frutti di bosco maturi. Una bella nota balsamica e speziata lascia immaginare diverse direzioni aromatiche che trovano nell’assaggio un riscontro di bacche nere, liquirizia, anice… La sapidità e questi particolari sentori donano al vino un carattere speciale ed interessante. I tannini sono ben integrati e pronti a svolgere bene il loro ruolo di accompagnatori a tavola.

Nel complesso il Cigno Nero ha un corpo muscoloso, dato anche dal 15,5% di volume alcolico. Si mantiene vivo e polposo con un bel respiro minerale che allunga gli aromi.
Sarà che le temperature iniziano a scendere facendomi immaginare pietanze invernali ma, se potessi ordinare un piatto in accompagnamento, vorrei un brasato con polenta di fronte a questo vino.

Le uve del Cigno Nero vengono vinificate alla temperatura controllata di 28° per 4 giorni, maturano poi in vasche di cemento per quattro mesi con l’utilizzo della tecnica della macrossigenazione per 2 gg. L’affinamento del vino avviene in bottiglia per alcuni mesi prima della commercializzazione.
È un bel rosso che si fa gustare con piacere, inoltre conferma la qualità dei vini da varietà resistenti, anche a bacca rossa e soprattutto lo standard elevato di questa cantina vocata a produrre vini sani e buoni.

Azienda Vitivinicola Parco del Venda, via Monte Venda 430, Vò (PD) – Sito web