Volos e Khorus 2021, Azienda Agricola Da Pieri
Cabernet Volos 2021, Da Pieri
Doveva essere una giornata serena ed invece si sono accumulate brutte notizie una sull’altra. Alle 19,15 ho finalmente sistemato tutto e posso dedicare il pensiero al vino da aprire per cena. È un Cabernet Volos, uno dei rossi usciti dall’Università di Udine e registrati nel 2015. Il parente nobile è facile da indovinare, ritrovarlo nel vino invece non è così scontato.
Alla vista è di un rosso rubino quasi impenetrabile e consistente. I profumi sono puliti ed equamente distribuiti tra sentori floreali scuri, ciliegia sotto spirito e una speziatura dolce con ricordi di liquirizia. Mi ha fatto pensare al passaggio in legno ma in realtà fa solo acciaio.
L’assaggio è gustoso e caldo, nel retrogusto arrivano intensi i frutti di marasca, fragola e mora in una dolce confettura. Passata la freschezza e morbidezza dell’ingresso la bocca si asciuga e arriva sul palato una sensazione sabbiosa, si evidenzia un tannino composto che ti indirizza al cibo. I ricordi vegetali del Cabernet ci sono ed arrivano nel retronasale lasciando un lieve ricordo balsamico.
Come rosso ha corpo e sufficiente complessità aromatica. Mi piace la sua lunghezza e gradevolezza. Il volume alcolico è del 13%. È un vino “mangia e bevi” per le sensazioni tattili che arrivano. Un calice tira l’altro durante la cena. Filetto al sangue con radicchio e patate al forno. Buon vino.
Merlot Khorus 2021, Da Pieri
Questo Merlot Khorus l’ho assaggiato due giorni fa prendendo degli appunti e ne ho tenuto un pochino per fare un confronto con il Cabernet Volos precedente.
Anche in questo Merlot Khorus il colore è scuro e compatto, la consistenza lascia presagire un volume alcolico importante (è infatti del 13,5%). Al naso arriva una bella ciliegia matura e una leggera nota balsamica che oserei dire mentolata.
All’assaggio c’è abbastanza acidità e freschezza per accompagnare un corpo robusto e caldo. Il tannino è setoso e la bocca rimane morbida anche dopo aver deglutito. Gli aromi retronasali si confermano ed accompagnano la chiusura con pulizia. La persistenza non è lunghissima ma tutto sommato non ve ne è la necessità.
È un vino con tanto estratto, si percepisce la maturità delle uve in una stagione calda, ci sono ricordi vegetali estivi che mi fanno pensare al fieno fresco e un bel frutto rosso di ciliegia surmatura che si scioglie in bocca. È un vino “pacioso”, ideale per condividere una cena in pace e serenità. Nel piatto in abbinamento ci metterei una carne con tendenza amarognola, la faraona ad esempio.
I rossi firmati Da Pieri hanno un bel mood che arriva sotto forma di piacevolezza gustativa. Si caratterizzano per corporatura e densità aromatica.