Colori ed espressioni naturali di tre vini altoatesini

Bronner 2020, Cantina Kurtatsch

I riflessi dorati e il profumo intenso di questo Mitterberg IGT da uve Bronner cattura occhi e naso. Terpeni, tioli, benzil mercaptani… termini ai più sconosciuti ma che si traducono in aromi fruttati tropicali, aromi vegetali di erbe montane, aromi fumosi e sulfurei…il tutto in un contesto di buona complessità e pulizia.

Cantina Kurtatsh è la cantina sociale di Cortaccia (BZ) che contempla 190 famiglie e 190 ettari di vigneti. Una produzione attenta alla sostenibilità e certificata Biologico e Bioland.
In degustazione ha una buona acidità e salinità minerale, gli aromi si confermano sul floreale e fruttato. È abbastanza equilibrato. Nel finale ha una nota amarotica con sentori verdi. Il corpo è discreto.
Le vigne sono coltivate tra i 250 e i 400 m/slm con esposizione sud-est su terreno sabbioso e ghiaioso ricco di dolomite.

L’annata è la 2020, fermenta in acciaio e affina in botte grande di rovere. Il volume alcolico è del 12,5%.
La persistenza non è lunga, direi sfuggente. È un vino che adatterei al consumo quotidiano, non ha difetti e ha un prezzo concorrenziale. Per l’acidità lo abbinerei a preparazioni con tendenza dolce, ad esempio dei gnocchi di patate con fonduta.

Kuckuck Orange 2020, Vogelsanghof

Eccomi con un altro orange che mi incuriosisce molto. Il colore giallo aranciato con riflessi ramati denota una macerazione abbastanza lunga sulle bucce, una parte affina in botti di rovere.

I profumi sono uno spettacolo, le note del Muscaris sono dolci e invitanti, rosa, glicine, uva spina, litchees, ricordi di frutta essicata e candita. Un bouquet elegante che in bocca lascia spazio alla fragranza e alla freschezza. C’è anche il Solaris nell’uvaggio. È secco e verticale con un tannino che si fa sentire e che chiama qualcosa di saporito. Ad esempio un formaggio d’alpeggio stagionato in cui la grassezza viene sciolta in modo sublime da questo vino naturale certificato Bio e Bioland.

Nella progressione sfumano le note dolci lasciando spazio a note di nespola e amarotiche. Nel retrogusto si ritrova il bouquet, quel floreale e fruttato olfattivo. Ha tensione e verticalità, scorre con freschezza tra le guance come un torrente di montagna tra le pietre ricordando quella mineralità tipica del territorio. Non c’è spazio per morbidezze ‘piacione’, è un vino sincero ed artigianale con una pulizia figlia del saper fare.
Il volume alcolico è del 12%. Vogelsanghof è a pochi passi da Bressanone, collocato a 720m di altitudine e con vigneti terrazzati esposti a sud-ovest.

JPK Cuvée 2013, Strickerhof

Mi sono deciso ad aprire questa bottiglia del 2013 nella speranza di scoprirne l’evoluzione come rosso. È ottenuto da uve di Chambourcin e Lagrein. Il volume alcolico del 12% mi sembra piuttosto basso mentre il colore dimostra una buona presenza di polifenoli.

I profumi liberano ogni dubbio, sono puliti con belle note di frutti neri, viola, sottobosco e spezie.
L’assaggio è vellutato con un tannino evoluto e un’acidità che mantiene fragranti gli aromi di frutti neri di more e mirtilli nel retrogusto. Aleggiano speziature di chiodo di garofano, cacao e alloro. Sensazioni montane di un vino naturale. La lunga persistenza regala la possibilità di scandagliare una profondità inaspettata.

Ha struttura e corpo, si è evoluto in modo equilibrato e risulta molto piacevole al palato. Perfetto per la grigliata di carne.
JPK Cuvée è un vino certificato Biologico e Bioland. Dimostra come una frutta sana possa regalare un vino vivo e resistente nel tempo. Merito di Karl Kasseroller della tenuta Strickerhof di Appiano sulla Strada del vino (BZ).