Lena 2021, Maso Loera

Sarebbero i giorni della merla… c’è un bel sole e le giornate si allungano in termini di luce, comincia il cammino verso la primavera. Questo vino mi porta subito lì, tra le montagne trentine, a Pelugo in val Rendena, a guardare le nuvole bianche correre sotto il sole, tra le Dolomiti di Brenta e il massiccio dell’Adamello Presanella.

Questo vino è una piccola produzione di 1300 bottiglie derivanti da un vigneto di montagna di circa 1.5 ettari coltivato in biologico a 650 m/slm tra prati e boschi.

Le premesse hanno già detto molto. Pensando alla varietà Solaris e alla sua predisposizione per il freddo il risultato dovrebbe essere assicurato. L’incrocio è originario di Friburgo (Merzling x Geisenheim 6493), è un ‘PIWI’, cioè resistente alle malattie fungine, una tipologia di vitigno che richiede il minor intervento fitosanitario possibile. Sposandosi con la conduzione biologica esprime il massimo della sostenibilità in viticoltura.

Lena è il suo nome, un tributo alla famiglia in quanto grandi lavoratori “gente con Lena”, in particolare la nonna, alla quale è dedicata la rosa impressa sul fianco della bottiglia e situata su un angolo del maso.

Foto Maso Loera

È cristallino come acqua di ruscello, scorrono verso il naso profumi eleganti e puliti d’erbe aromatiche, basilico, sedano… fiori di gelsomino. Appena sposto il naso deglutisco per una salivazione indotta dalla voglia d’assaggiarlo. Salgo il sentiero olfattivo, supero un piccolo tornante, altri profumi montani e sentori fruttati di pesca bianca. Prendo fiato e continuo.

L’ingresso in bocca è fantastico, gli aromi si proiettano direttamente nel retronasale come una caramella balsamica. Si deposita sulle guance una mineralità salina perfettamente bilanciata alle sensazioni morbide pseudocolariche che arrivano in parallelo. Il volume alcolico è del 12,5%. La vinificazione avviene in acciaio con lieviti selezionati.

Freschezza, altitudine, verticalità. Spinge a lungo, arriva in alto per poi allargarsi amichevolmente e chiudere liscio come una carezza (non starò esagerando?, scusate mi piace assai). Comunica un senso armonico delle cose, uve sane e integre che nella bottiglia hanno trovato la loro culla dove plasmarsi.

Maso Loera è il sogno che si realizza di Roberta e Paolo. Non li conosco personalmente ma in questo vino mi arriva qualcosa di unico.
È un vino con una grande bellezza dentro.

Ho pensato a qualcosa che potrebbe avvicinarsi nel panorama dei tradizionali, forse il Sauvignon blanc. C’è molto di più nel Lena, c’è finezza aromatica che non trascende in note vegetali opprimenti. Le erbe rimangono sospese, delicate su una base di polpa di frutta appena sbucciata e gocciolante. Il corpo c’è, tonico, senza un filo di grasso, a sorreggere il tutto con disinvoltura…

2023