Più Piwi meno Carbon Footprint: Albafiorita

Sul tema della sostenibilità ci siamo ormai fatti il callo del luogo comune. Tanti si riempiono la bocca e lo usano come specchietto per le allodole senza documentare in alcun modo il proprio operato ‘sostenibile’. Per fortuna, nel micro universo Piwi, a differenza di altri ambiti, il concetto di sostenibilità è perfettamente calzante e si è comunque nel solco giusto.

Grazie alla collaborazione dell’Azienda Agricola Albafiorita e del gruppo Resistenti Nicola Biasi con Vini e Viti Resistenti, ho avuto accesso allo studio che hanno condotto con ClimatePartner e redatto da Federica Spina. Viene dimostrato in modo inequivocabile come si possa abbassare l’impronta carbonica e quindi l’impatto ambientale attraverso i Piwi.

Albafiorita è un’azienda vitivinicola biologica a Latisana, nella riviera friulana.
Per la famiglia De Marchi è stata una scelta naturale quella di inserire i vitigni resistenti tra le produzioni della loro azienda, perché sono la soluzione ideale per portare avanti un’ agricoltura sostenibile che è da sempre il loro obiettivo.

L’equiparazione è stata fatta tra vigneto classico e vigneto Piwi.
L’impronta carbonica del prodotto finale è stata calcolata sui parametri di: materie prime, imballaggi, logistica materie/imballaggi, produzione (elettricità riscaldamento, amministrazione, logistica del prodotto, smaltimento e scarti di produzione).

In base ai dati raccolti ad Albafiorita, ed elaborati da ClimatePartner, si è dimostrato il minor impatto del prodotto Vino Piwi rispetto a quello tradizionale.

Vino tradizionale: 0,84 Kg CO2e
Vino Piwi: 0,77 Kg CO2e

Per dare un’idea di misura, 18 t CO2 corrispondono a: 55.901 km percorsi in macchina – L’impronta carbonica di 3 cittadini europei in media annua – 1.465 kg di carne bovina.

Valutando il prodotto vino, un aspetto molto rilevante è quello del packaging, la bottiglia in pratica.
Non ci sono differenze, classico o Piwi, nella produzione Albafiorita vengono utilizzate le stesse bottiglie e il valore più basso dei Piwi è dovuto alla materia prima.
Packaging vino tradizionale: 0.84
Packaging vino Piwi: 0.77 (-8%)

Incide la tipologia di tappo utilizzato su un vino Piwi, il Nomacorc riduce dell’1% l’impronta carbonica:
Tappo in sughero: 774.83 g CO2e
Tappo Vinventions – Nomacorc (derivato dalla canna da zucchero): 767.83g

Sempre a riguardo del tappo in riferimento al packaging paragonando un vino classico e un vino Piwi, si ha una riduzione dell’1% sul Piwi.
Packaging con tappo a sughero (5g): 5.1 g CO2e
Packaging con tappo Vinventions – Nomacorc (6.3g): 2.25 g CO2e

La materia prima del vino è quella che come impronta carbonica incide maggiormente:
Uve tradizionali: 0.142 kg CO2
Uve Piwi: 0,088 kg CO2

-37,98%

(Valore in riferimento a 1Kg di Uva)

Elementi di paragone della materia prima

Le differenze maggiori provengono dal consumo energetico e dalla protezione delle colture.

Nell’utilizzo di carburante diesel per la produzione si ha un -36% con vitigni Piwi (89 l contro i 138 l dei tradizionali)

L’uso dei fungicidi è più che dimezzato con i vitigni Piwi.
Fungicida 1: -56%
Fungicida 2: -67%

Come evidenziato dai dati, la riduzione dell’impronta carbonica è un processo che contempla azioni diverse.
Diventa così importante:

  • Fissare gli obiettivi: sviluppare obiettivi riduzione realistici e ambiziosi.
  • Ridurre l’impatto nei livelli di consumo e di emissioni in tutti i settori
    percorsi di trasporto efficienti;
    efficienza energetica;
    sostituzione riscaldamento a gas/diesel/olio con alternative più sostenibili ad esempio pompe di calore, cippato di legno;
    sostituire i veicoli convenzionali con quelli elettrici

-Ridurre l’intensità: scegliendo alternative rispettose dell’ambiente

  • Ridurre le emissioni eliminando gradualmente una fonte di emissioni (e non sostituendola).
    eliminazione del consumo di carta
    eliminazione del secondary packaging

Potenziale di riduzione materia prima con vitigni Piwi

Il Packaging resta comunque l’area di maggior impatto ed è su questa che si possono operare miglioramenti che arrivano fino al -24%, questo impatta anche sul trasporto con il -11%:

1- Riducendo l’intensità attraverso l’utilizzo di materiali riciclati
2- Riducendo l’impatto attraverso la riduzione del peso

(Scenario: peso bottiglia 450 gr invece che 600 gr. Riduzione complessiva pari a -13%)

È difficile immaginare e valutare realisticamente un sostituto al nostro amato vetro ma è altresì appurato da ricerche che negli Stati Uniti, più di 35 milioni di americani vogliono un packaging più sostenibile. Le marche di bevande stanno decarbonizzando e si calcola che una bottiglia di cartone riciclato con interno in materiale atto a contenere liquidi ha un’impronta carbonica sei volte inferiore.

Albafiorita ha intrapreso un percorso virtuoso che merita d’essere ricordato e portato come esempio. Una viticoltura in Biologico, l’utilizzo di vitigni resistenti Piwi e l’opera di riduzione d’impatto in ogni settore sono il miglior modo per essere veramente considerati Sostenibili. Il loro vino M’ama è uno di quei vini che ne berresti a quantità per la grande piacevolezza che dimostra, le uve sono di Sauvignon Kretos. Se passate in zona Latisana fate una sosta al loro agriturismo per conoscere le bellezze e scoprire i sapori che il territorio del Friuli Venezia Giulia ha da offrire.