58 2021 e 2020, Cantine Commendator Pozzobon

Due annate d’assaggio per questo rosso da uve Cabernet Cortis coltivate nel trevigiano, a Volpago del Montello in Veneto. Qui i terreni sono di matrice alluvionale-ghiaiosa, ricchi di minerali e sostanza organica.

Il vino 58 affina in botti di rovere da 17 hl per 12 mesi prima di passare in bottiglia. Il 58 è il numero di via Madonna delle Mercede dove ha sede la cantina Commendator Pozzobon, storica azienda con lontane origini nel 1700.

La 2021 si mostra nel calice in un tono rubino-violaceo. È consistente e disegna archetti stretti.
Il profumo è intenso e complesso, con una parte terziaria dominante che rimanda al cacao e alla vaniglia, suggerisce poi i piccoli frutti rossi di ciliegie in confettura ed un vegetale d’erbe balsamiche.

L’assaggio ha un’entrata fresca in cui si può ripensare al Cabernet sauvignon ma viene subito plasmata dalle morbidezze alcoliche e da aromi retronasali che confermano l’olfatto. Impossibile non pensare al cioccolato fondente. Ha una piacevole sapidità ed un tannino già evoluto. Il corpo è robusto e caldo del 14% vol. La persistenza è lunga e piacevole, sfuma ricordandoci i terziari ma anche le fragranze di piccoli frutti rossi.

È un vino che offre una caratteristica matrice speziata ed una struttura importante. Nell’insieme un ottimo rosso che chiama l’accompagnamento di preparazioni di pari valore, quali delle carni brasate o dei formaggi grassi stagionati.

Il 58 del 2020 ha già nell’aspetto un colore rubino che lascia intravedere sfumature granato, consistente e cupo nel calice. All’olfatto è molto diverso rispetto al precedente, più scuro e con note vegetali, di cuoio e di ciliegie sotto spirito. Non particolarmente elegante e meno intenso del precedente.

All’assaggio è abbastanza equilibrato, il tannino si fa sentire e vorrebbe un accompagnamento. Nel retronasale arrivano note di peperone verde che ricordano il genitore nobile e una liquirizia nera. Qui il volume alcolico è leggermente inferiore, 13,5%. Sembra più scorrevole. Nel finale si hanno sensazioni tattili sabbiose/setose e una sfumatura amarotica.

Sono due vini “fratelli”, molto diversi tra loro. La 2021 è potenza e lunghezza, oltre che piacevolezza. Già molto buona così, può evolvere e raggiungere un livello ancora superiore di armonia. La 2020 l’ho percepita meno fine e meno intrigante, seppur gradevole nell’insieme.

I 58 di Pozzobon sono vini possenti, offrono corpo robusto e intensità aromatica. Si potrebbero tranquillamente mettere in competizione con vini tradizionali di pari categoria.

Ho notato che lasciandoli aprire qualche ora danno il loro meglio. Anche dopo tre giorni li ho ritrovati in ottima forma. Ne consiglio l’abbinamento con piatti altrettanto generosi della cucina veneta, la soddisfazione è garantita.