4.07 brut, Montelliana

Le uniche varianti di cui vorrei sentire parlare sono quelle del vino, oppure dei metodi di spumantizzazione. Nel caso di questa bottiglia è un Metodo Martinotti. I francesi lo chiamano Méthode Charmat. In entrambi i casi si tratta di una rifermentazione in autoclave (grande contenitore pressurizzato) con un tempo breve di affinamento sui lieviti che ne conserva gli aromi freschi. Visto che ho tirato in ballo i francesi citerò il pérlage, la componente di bollicine che simboleggia i vini spumanti ed è determinato dall’anidride carbonica che si sviluppa durante la rifermentazione.

Nel 4.07 il pérlage è fine, con numerose e persistenti bollicine. Insieme al colore brillante mi ha dato un indizio di qualità. Il naso si è allungato sul calice per i bei profumi che ne escono, ci ritrovo quelle varietà che inizio a conoscere, gli aromi ricchi e tropicali del Bronner e quelli più agrumati del Souvignier Gris. L’assaggio ha una progressione equilibrata e fine. Gli aromi retronasali vertono su un frutto giallo maturo, di mela golden con un contorno fresco, agrumato, e una bella acidità. È solare, rotondo, circoscritto da una vena minerale-sapida che accompagna il sorso. Sento quel minimo di apporto zuccherino che lo rende facilmente apprezzabile. Sarei curioso di assaggiarlo in versione “Nature”, senza aggiunta di zuccheri. 

Mi piacciono gli spumanti che arrivano dalla zona di Asolo e anche questo si lascia degustare con piacere.

La variante Montelliana negli spumanti, e i 4.07 ettari di vigneti resistenti, sono un bel segnale di sostenibilità da parte di questa grande e importante cooperativa di viticoltori della Cantina Montelliana e dei Colli Asolani di Montebelluna (TV).

Cantina Montelliana e dei Colli Asolani Via Caonada 1, Montebelluna (TV) – Sito web