Bianco Piwi 2021, Jasci
Il primo Piwi d’Abruzzo! Un bianco biologico da uve di Sauvignon Kretos.
I vigneti di Jasci da cui provengono le uve di questo vino si trovano nella tenuta di Casalbordino (CH), a 150m/slm con esposizione sud-est. L’azienda è stata fondata negli anni ’60 e dal 1980 opera in biologico.
La bottiglia che assaggio porta il numero 2995.
Il vetro trasparente mostra un vino limpido dal colore tenue che nel calice regala riflessi dorati. Si muove mostrando consistenza e lasciando archetti sulle pareti. Il volume alcolico è del 13,5%.
Avvicinando il naso trovo profumi floreali e di erbe aromatiche, insieme ad un frutto maturo che mi ricorda la pera, e sentori che suscitano ricordi marini-salmastri. Vengo trasportato in un immaginario di colline fiorite e mare all’orizzonte.
L’assaggio è articolato, teso e avvolgente allo stesso tempo, con acidità e salinità ben presenti e contrapposte alle sensazioni calde alcoliche.
Nel retronasale ritrovo aromi di pera william, sambuca, marzapane e una speziatura d’origano. La complessità si amplia con il salire della temperatura di servizio, si aggiungono note dolci di frutta tropicale come il litchi.
L’estensione caratterizza questo Sauvignon Kretos completamente diverso da altri del nord Italia in cui i sentori vegetali sono più marcati. Nel bianco Piwi di Jasci c’è maturazione ed espressione territoriale.
Ha una muscolatura che definirei ‘tipica’, mi ricorda un’altro grande bianco, il Pecorino.
Nella degustazione la sapidità gioca un ruolo importante, accompagna e sostiene il sorso, rimane tra le labbra come acqua salata dopo un bagno in mare.
Rimane poi il tempo per sdraiarsi sulla sabbia e farsi asciugare dal sole prima che la persistenza aromatica sfumi.
La freschezza direbbe di farci un’aperitivo ma il volume alcolico rischia di compromettere il proseguo della serata, meglio mettersi con le gambe sotto il tavolo e abbinarci qualcosa di consistente, una spaghettata alle vongole ad esempio, o delle carni bianche alla brace.
Mi piace molto questo nuovo vino d’Abruzzo, c’è il territorio, c’è piacevolezza e pulizia… ed è un Piwi!.
Il volume alcolico l’avrei preferito leggermente inferiore ma nel complesso l’ho largamente apprezzato, lo metto tra i vini da ricordare di questo 2022.