Ecelo I & Gisla Rock 2021, Ca’ da Roman

Ecelo e Gisla, i capostipiti degli Ezzelino. Un legame storico territoriale che rivive nella produzione vinicola di Ca’ da Roman in Romano d’Ezzelino (VI).

Questa coppia, tradotta in vini, arriva da una produzione in Biologico con un vitigno resistente alle malattie fungine, il Souvignier Gris. Incrocio interspecifico tra le varietà Seyval e Zaehinger, ottenuto da impollinazione e selezione. Nel patrimonio genetico si trovano tracce di Gewurtztraminer e Riesling.

La varietà, conosciuta anche come PIWI, ha caratteristiche tali da garantire la massima sostenibilità ambientale e prestarsi con successo a diversi stili di vinificazione. Se a questo si associa un territorio vocato e l’apporto di un enologo esperto in materia, Nicola Biasi, ecco che i due vini, prima ancora d’essere versati hanno preparato il terreno per essere compresi.

Ecelo I, Ca’ da Roman

Esuberante alla stappatura, l’energia si trasmette nel calice sotto forma di tante finissime bollicine che rendono splendenti i toni dorati di questo spumante.

L’olfatto definisce e ricorda immediatamente la categoria di appartenenza con un bouquet di profumi variegati che partono da un agrume d’arancia e arrivano alla pasticceria e ai lieviti passando per i frutti con guscio di nocciola e mandorla.

L’assaggio è fresco, minerale, gessoso. Rimane una sensazione satin, che mi ricorda alcuni blanc de blanc. L’evoluzione ha smussato gli angoli e creato una texture sensoriale che permette di associargli una miriade di cose, da un’ostrica a due fettine di San Daniele.

Le uve sono di Souvgnier Gris coltivate in biologico su terreno franco-argilloso ricco di minerali. Rifermentato in bottiglia con il metodo Classico, affina poi per quasi due anni sui lieviti. È un extra brut, millesimo 2020, Vol. 12%.

Il retronasale si conferma con l’aggiunta di sentori di mela croccante e una spezia esotica.

Il finale è asciutto, imprime una nuova sete immediata. Restano per alcuni secondi sensazioni minerali e sfumature aromatiche in cui si apprezza l’armonia generale. 

La persistenza è limitata ed insidiosa. Come se ad un primo appuntamento mi innamorassi ma lei al momento di salutarci non mi promettesse di rivederci. E allora la necessità di riempire nuovamente il calice.

Ho ritrovato la dimensione e lo stile di vinificazione applicato dall’enologo ai vini di Ca’ da Roman, precisione ed eleganza. Non ci sono paragoni con altri spumanti, Ecelo I è indubbiamente distinguibile per personalità. Un condottiero.

Gisla Rock 2021, Ca’ da Roman

Metto un pezzo in sottofondo prima di iniziare. “Contro il mondo” dei Baustelle. Mi piace la vena romantica e trasgressiva di Bianconi… il Gisla Rock è già lì che vibra d’arancio ramato elettrico nel calice.

Fili scoperti di colore che in sottili linee intrecciate contengono la magnificenza della macerazione delle uve, 10 mesi in anfora e affinamento di 2 mesi in barrique di secondo passaggio. 

Sentori da vino molto complesso, come può essere un passito, tanti. Scorza d’arancia candita, datteri, albicocca, melone, zafferano, miele, lavanda… Si possono trovare cartelli stradali che ti portano in continenti diversi in questo vino.

Spotify è passato direttamente a Fiamme negli occhi dei Coma Cose. Adoro le loro storie di quartiere, il mio. 

In bocca è una fiamma avvolgente, non brucia ma ti scalda l’anima. Il tannino è vellutato, integrato, però vuole qualcosa a fargli compagnia. Dell’Asiago stagionato magari, o una capasanta… ma cosa lo dico a fare che al bistrot di Ca’ Apollonio faranno degli abbinamenti pazzeschi con questo vino.

Tante sensazioni in questo scrigno d’aromi. Da servire su un calice piccolo, serve avere un tempo lungo, quanto la sua persistenza per essere apprezzato e non finito troppo velocemente.

Le uve del Gisla Rock provengono dalla vendemmia di San Martino, una piccola raccolta di grappoli a maturazione tardiva del novembre 2021.

Gli aromi rimangono sospesi nel retronasale per minuti, dolci e speziati, gustosi in un alone etereo. L’arancio colora di pensieri positivi. Wow. È tutto sostanza, il volume alcolico è limitato al 13%. 

Gisla è il Jolly che spunta girando le carte delle etichette dei vini di Ca’ da Roman. Peccato che siano solo 300 le bottiglie prodotte. È un vino dei ricordi, come quel posto fantastico che hai visto senza poterlo fotografare ma che ti ricorderai per sempre. 

L’anfora è la chiave, il suo respiro vive e trasmette una nuova identità alle uve. 

Si va a ballare?