Distinto 2020, Terre Grosse

L’ultimo sole della giornata illumina i riflessi dorati e aranciati insieme alle piccole particelle in sospensione di questo vino. Le uve provengono da agricoltura biologica, fermenta naturalmente facendo una breve macerazione ed affina per 6 mesi sulle fecce fini in acciaio, viene imbottigliato senza chiarifica o filtrazione.

All’olfatto è fine e complesso, riporta profumi che mi ricordano il sambuco, i datteri, il miele, il fieno, la mela verde…
Il blend di uve utilizzate è determinato da vitigni resistenti alle malattie fungine, che per questo possiamo definire dei ‘SuperBio’. A comporlo sono Johanniter, Muscaris, Aromera e Sauvignon Kretos.
L’assaggio conferma l’aromaticità in un sorso fresco e scorrevole. Ha una piacevole sapidità, accompagnata da sensazioni minerali e frizzanti. L’astringenza del tannino è delicata. Esprime vitalità ed eleganza oltre che una lunga persistenza aromatica in cui arrivano note floreali di rosa e agrumi.

Terre Grosse è un’azienda agricola che si può definire storica, è nata nel 1931. Ha però un’anima giovane ed aperta alla sperimentazione. La sede è a Zenson di Piave (TV), sulla sponda destra del fiume Piave. Coltiva le sue vigne su terreno limoso e argilloso, che è un po’ come dire finezza e corpo.
In questo Distinto trovo apertura, il richiamo a cose vere, non artefatte, un ‘ensable’ di uve che trasmette armonia naturale.
Il volume alcolico è del 12,5%.
Per questo vino vedo l’abbinamento ai cibi saporiti della cucina cinese, quella fatta bene con ingredienti di qualità, con del maiale in agrodolce accompagnato da riso cantonese.
Ho assaggiato il vino in due giornate, in entrambe le occasioni ho avuto voglia di riempire il calice nuovamente e poi ancora.