PREMIATI alla 3^ edizione della rassegna nazionale PIWI organizzata dalla Fondazione Mach

Alla 3^ rassegna FEM hanno partecipato 110 etichette suddivise in sette categorie.

Vini provenienti da uve “resistenti”, ovvero prodotti con almeno il 95 per cento di uve da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig), sono stati valutati nelle giornate dell’8 e 9 novembre da una commissione composta da 30 commissari.

I vini hanno partecipato nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, orange, metodo classico, metodo charmat, frizzanti e passiti. Sono stati attentamente valutati  da una commissione composta da enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna.

I premiati – Foto FEM

PREMIATI

Vincitore assoluto con il massimo punteggio ottenuto e vincitore della categoria bianchi: Ploner, Solaris 2022

BIANCHI

1° Ploner – Solaris 2022 (Alto Adige)

2° Terre di Ger – Arconi bianco 2022 (Friuli Venezia Giulia)

3° St. Quirinus – Plantier 2022 (Alto Adige)

Menzioni:

Terre di Ger – Limine 2022

Parco del Venda – Cigno bianco 2022

Savian – Mybrid 2022

Sartori Organic Farm – Athol 2022

Menel Giuliano – Solaris 2022

Albafiorita M’ama 2022

Le Carline – Sauvignon Nepis 2022

Cà da Roman – Balbo 2022

Ritterhot – Natus 2021

Gruberhof – Bronner 2022

Gentili – Souvignier Gris 2021

El Zeremia – Johanniter 2022

Vivallis – White Rock 2022

Villa Persani – Aromatta

Rocche dei Vignali – Cà de la Luce 2021

Bondaion – La Ciola 2022

ROSSI

1° Trezero – Olympus 2022 (Friuli Venezia Giulia)

2° Terre di Ger – El Masut 2021 (Friuli Venezia Giulia)

3° Le Carline – Resiliens rosso 2022 (Veneto)

Menzioni:

Terre di Ger – Caliere 2021

Le Carezze – Urano 2020

St. Quirinus – Planties Rot 2019

La Cantina Pizzolato – Kontiki 2022

SPUMANTI METODO CLASSICO

1° Cantina Sociale di Trento – Santacolomba brut nature (Trentino)

2° St. Quirinus – Quirinus brut (Alto Adige)

3° Pravis – Johanniter 2019 (Trentino)

Menzioni:

Martignago Vignaioli – Rosato dosaggio zero 2020

Villa Persani – Candido brut nature 2020

Cà da Roman – Ecelo I° 2020

SPUMANTI METODO CHARMAT

1° Montelliana – 4.07 brut (Veneto)

2° Cà de Andol – Johanniter 2022 (Veneto)

3° Le Carezze – Iris 2022 (Veneto)

Menzioni:

Cantina Colli del Soligo – Brut nature 2021

Filanda de Boron – Lauro 2022

FRIZZANTI

1° Pojer e Sandri – Cremisi 2022 (Trentino)

2° Sartori Organic Farm – Crun 2022 (Trentino)

3° Il Brolo – Re Baco 2022 (Veneto)

Menzioni:

Trezero – Sorlis 2022

Pojer e Sandri – Zero Infinito 2022

Viticoltori Alto Appennino Emiliano – Rocca Corneta 2021

Bianchi Macerati

1° Giannitessari – Rebellis 2021 (Veneto)

2° Conte d’Attimis Maniago – Florea 2022 (Friuli Venezia Giulia)

3° Delaiti – Johanniter, Souvignier Gris (Trentino)

Menzioni:

Cà da Roman – Gisla 2021

Nove Lune – Rukh 2022

Pietramatta – Amber 2022

PASSITI

1° Nove Lune – Theia 2022 (Lombardia)

2° St. Quirinus – Sonnen Tanz 2022 (Alto Adige)

3° Ceste – Bronner semi-secco (Piemonte)

Vini partecipanti alla rassegna – Foto FEM

Oggi in un’aula magna gremita si è svolta, in diretta streaming sul canale youtube FEM, la cerimonia di premiazione nell’ambito di un seminario scientifico che ha visto intervenire due esperti mondiali di viticoltura ed enologia: il prof. Reinhard Töpfer, direttore dell’Istituto Julius Kühn di Geilweilerhof e del prof. Philippe Darriet, professore di enologia all’Università di Bordeaux e direttore dell’Istituto delle Scienze della Vite e del Vino. L’evento, moderato dal. prof. Fulvio Mattivi del Centro Ricerca e Innovazione, è organizzato in collaborazione con il Consorzio Innovazione Vite e Piwi International. “La FEM e’ orgogliosa di questa iniziativa che alla sua terza edizione dimostra già di essere un evento di successo” ha esordito Agostino Cavazza, responsabile delle relazioni con enti di sistema e territorio della FEM. Enrico Giovannini, presidente di Civit Consorzio Innovazione Vite, ha evidenziato i risultati promettenti dell’attività di valorizzazione dei vitigni resistenti oggi a disposizione dei viticoltori, mentre Heinrich Leutenberger ha sottolineato l’impegno dell’associazione Piwi international nel sostenere la conoscenza e la diffusione della viticoltura resistente, una realtà che nel mondo coinvolge oggi più di mille viticoltori.

Seminario – Foto FEM

Il seminario scientifico

Il prof. Reinhard Töpfer, direttore del Julius Kühn Institut di Geilweilerhof ha parlato della storia e della diffusione delle varietà PIWI in Germania, facendo un focus sulle prospettive della ricerca nel settore delle nuove varietà resistenti, e fonti per resistenze a funghi secondari. La superficie investita a varietà PIWI in Germania è intorno al 3% della superficie vitata, si estende la coltivazione delle varietà a bacca bianca e rossa, con maggiore attenzione a scegliere la varietà migliore nelle diverse condizioni ambientali.

Il prof. Philippe Darriet, direttore dell’Institut des Sciences de la Vigne et du Vin, Université de Bordeaux, si è concentrato sulla situazione delle viti resistenti nel contesto francese: dopo un excursus storico sulle motivazioni che hanno portato allo sviluppo delle varietà resistenti ha illustrato la situazione corrente in Francia e le sfide future di questi vitigni, in particolare per quanto riguarda la durata della resistenza e la qualità dal punto di vista sensoriale.

Marco Stefanini, responsabile dell’Unità di genetica e miglioramento genetico della vite, ha illustrato l’attività della Fondazione per il miglioramento genetico della vite nel campo delle varietà resistenti, descrivendo sia le varietà iscritte sia quelle che si ritengono pronte per il prossimo futuro. Ha presentato i risultati del lavoro di piramidazione svolto, i marcatori identificati e utilizzati nella selezione della resistenza a black rot, e la collaborazione a livello nazionale ed internazionale nella realizzazione, selezione e diffusione di queste varietà resistenti al fine di rendere sempre più sostenibile la coltivazione della vite e del vino. Infine, si è svolta la cerimonia di premiazione coordinata da Floriana Marin dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne.

Un sentito grazie è rivolto alla Fondazione Mach di San Michele all’Adige per l’organizzazione di questa bella rassegna. Di anno in anno si conferma l’appuntamento più importante in ambito nazionale per la valorizzazione dei vini e delle varietà resistenti.