I Solaris di Villa Longo

Le piccole produzioni sono rarità che adoro scoprire, spesso ci sono dietro storie interessanti e grandi passioni, come quella del Sig. Pasquazzo, imprenditore nel mondo del food che, grazie all’amicizia e al supporto enologico di una nota cantina trentina, ha realizzato il desiderio di una piccola produzione di vino, circa 8000 bottiglie. Un progetto che vede le uve di Solaris protagoniste in due vini, un bianco fermo e uno spumante.
Villa Longo, da cui prende il nome la linea, è la storica dimora di famiglia in Valsugana. Il vigneto sorge ai piedi della catena del Lagorai, su terreno caratterizzato da depositi conoidi alluvionali e calcarei. Qui la celebre varietà a bacca bianca registrata da Norbert Becker nel 1975 trova facile dimora per esprimersi al meglio.

Solaris Brut, Villa Longo

Spumante realizzato con il metodo Charmat. Il residuo zuccherino lo classifica come Brut. Le bollicine sono abbastanza fini, numerose e persistenti. I profumi freschi, con tratti floreali ed erbacei, insieme a ricordi di mela verde e pera. All’assaggio è succoso e minerale, con una conferma aromatica alla quale si aggiunge una nota agrumata di lime nel retrogusto.

Ha una propensione verticale e acida, equilibrata dal leggero apporto zuccherino che lo smussa. Nel complesso è abbastanza persistente e strutturato. Si percepisce la nervatura minerale del territorio e la grande pulizia aromatica. L’anidride carbonica e la salinità si esprimono in un carattere giovane e vivace. Ottimo per accompagnare un aperitivo estivo e crudité di mare.


Solaris 2020, Villa Longo

La versione “ferma” del Solaris di Villa Longo porta alla vista una tonalità dai riflessi verdolini. Al naso le note si confermano nei toni delle pomacee e delle erbe di montagna. Si aggiungono sentori evolutivi che ricordano la pietra focaia. All’assaggio c’è un ritorno aromatico terziario in un contesto di acidità che si amplia a sensazioni astringenti e citrine.

Anche in questo caso il terroir ne certifica l’autenticità. Nella progressione c’è qualcosa di sfuggente, sebbene rimanga un’eco nella persistenza aromatica che me lo fa apprezzare.
A differenza dello spumante si evidenzia il carattere intrinseco del Solaris ed affiorano ricordi riconducibili agli antenati Riesling e Pinot Grigio. È un vino di media corporatura con un volume alcolico del 12,5%.
Ne consiglio l’abbinamento a preparazioni classiche del territorio, ad esempio primi piatti con apporto di burro e dove le patate, con la loro dolcezza, richiedono la presenza di un vino fresco.

In conclusione, sono due vini ben fatti e territoriali. La mia preferenza è sbilanciata verso lo spumante, mi piace la fragranza fruttata e vegetale. Forse per qualcuno è una limitazione ma non sempre c’è la necessità di sentire note di pasticceria e lieviti. La freschezza del Solaris Brut Villa Longo è un buon viatico alla calura di questo giugno 2022.