Tilamóre 2022, Le Driadi Slow Farm

Il bel giallo becco d’oca svela la macerazione sulle bucce svolta da questo Tilamóre, in bergamasco vuol dire ragnatela, a simboleggiare resistenza e resilienza, come le uve della varietà Bronner resistente alle malattie fungine della vite.

Il profumo è ricco e avvolgente, d’albicocca matura, agrumi d’arancia e mandarino. C’è poi una nota di moscato passito e rosa a lasciar immaginare sentori dolci al palato.
In realtà quei sentori dolci si ritrovano solo nel retronasale mentre in bocca è una lama. Secco, con una giusta acidità ed un tannino leggermente astringente che marca il territorio chiedendo una pietanza in accompagnamento.

Le uve del Tilamóre sono coltivate in Biologico, in maggioranza da varietà Bronner con una piccola parte di Moscato giallo. In vinificazione la fermentazione è spontanea con lieviti indigeni.
Come macerato ha un’estrazione consistente che lo rende robusto nella struttura. Il volume alcolico è del 12,5% e contribuisce a bilanciarne le durezze.

La bellezza di questo “orange” sta nella versatilità, si offre per l’aperitivo o per la cena (lo abbinerei al caciucco alla Livornese), ed anche per una conversazione approfondita, dove nella lunghezza aromatica c’è tutto lo spazio per riflettere sui piaceri della vita.
Tilamóre è sicuramente un piacere. Degustandolo arriva la percezione di un vino fatto in vigna, che è entrato in bottiglia senza perdere la sua identità. Mette insieme l’essenza esotica del Bronner con l’aromaticità del Moscato in un perfetto equilibrio gustativo.
Essendo un macerato poteva rischiare di virare su note eteree ed invece è pulito e piacevole, ottimo!.